Scuola bilingue a Poschiavo: l’opinione delle autorità

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Una discussione aperta a tutti i nostri lettori
Scuola bilingue a Poschiavo: un argomento interessante, ma defilato nella sfera delle riflessioni pubbliche. IL BERNINA vuole mettere questa questione al centro e quindi ha chiesto al podestà di Poschiavo, al direttore della scuola di Poschiavo e al presidente della Pgi di rilasciare una dichiarazione in merito a questo tema.

Durante il convegno di Pro Rezia sul multilinguismo nel Cantone dei Grigioni, tenutosi sabato 21 settembre in Casa Torre a Poschiavo (per approfondire leggi l’articolo), è emersa una questione strettamente correlata alla Valposchiavo.

Un signore del pubblico ha fatto notare quanto possano influire le grandi forze economiche sulle dinamiche linguistiche dei territori, come accade – supponeva – anche in Valposchiavo con il personale tedescofono assunto da Repower.

Dopo questo intervento il podestà di Poschiavo, Alessandro Della Vedova, ha preso la parola riflettendo sulla possibilità di concepire una scuola bilingue sul territorio del suo Comune.

IL BERNINA ha visto in questo argomento un caso su cui discutere. Ho quindi chiesto direttamente al capo dell’esecutivo di Poschiavo di ripetere per le pagine del nostro giornale online il discorso affrontato nella sala di Casa Torre. Il podestà si è mostrato disponibile; ritiene però necessaria una premessa per contestualizzare il motivo della sua riflessione.

Alessandro Della Vedova: Repower è una ditta internazionale che fa del commercio di energia elettrica la sua maggior fonte di business. Per poter operare nel mercato internazionale deve poter far capo a personale altamente qualificato, con competenze specifiche che non sempre sono facili da trovare in valle di Poschiavo. Per questo motivo deve cercarle fuori valle.

È un dato di fatto oggettivo che la gran parte di questo personale altamente qualificato provenga dalla Svizzera tedesca o dalla Germania. Molte delle persone interessate sono infatti giovani con famiglia al seguito e bambini piccoli.

E da qui nasce la questione messa in campo dal podestà.

In passato, gran parte di queste famiglie hanno chiesto il trasferimento nella parte tedescofona del Cantone in cui Repower opera, perché desiderano, in maniera del tutto legittima e comprensibile, che i propri figli, terminata la fase che li impegna nella scuola dell’infanzia, vengano istruiti nella lingua madre dei genitori. Le difficoltà nel reclutare nuovo personale per la sede principale di Poschiavo rappresentano quindi un problema non indifferente per Repower.

Da questa semplice considerazione è nata la mia domanda che, senza presunzione alcuna, chiede se una scuola che offre un’educazione bilingue possa rappresentare una valida risposta al forte e per Repower problematico ricambio di una certa fascia del proprio personale interno.

Le parole di Alessandro Della Vedova, come da lui stesso d’altronde sottolineato, aprono il sipario a un argomento che bisognerebbe affrontare con un’analisi concreta e meditata valutando i pregi, i difetti, i costi, le conseguenze sul tessuto sociale locale, la fattibilità. Non sta a IL BERNINA farsi carico di questi studi, ma la nostra intenzione è quella di lanciare una discussione costruttiva nonostante – premetto già ora – le basi legali cantonali non siano sufficienti a stabilire l’attuazione di un piano per una scuola bilingue a Poschiavo, come potete leggere di seguito.

Palazzo del Gran Consiglio di Coira

 

LE LEGGI

Ecco di seguito i decreti che interessano il nostro caso.

Legge sulle lingue del Cantone dei Grigioni

Art.16 /

2. I comuni con una quota di almeno il 40 percento di persone appartenenti ad una comunità linguistica autoctona sono considerati comuni monolingui. In questi comuni la lingua autoctona è la lingua ufficiale del comune.
3. I comuni con una quota di almeno il 20 percento di persone appartenenti ad una comunità linguistica autoctona sono considerati comuni plurilingui. In questi comuni la lingua autoctona è una delle lingue ufficiali del comune.

Art.18 Lingua scolastica

1. I comuni disciplinano nella loro legislazione la lingua scolastica di insegnamento nella scuola popolare secondo i principi della presente legge.

Art. 21

Su proposta della corporazione regionale, il Governo può autorizzare sulla base di un concetto la conduzione di una scuola popolare bilingue. Il Cantone può erogare sussidi a queste scuole

Scuole di Poschiavo

 

Dopo aver letto le precedenti leggi che riguardano il nostro caso, abbiamo chiesto a Arno Zanetti, direttore delle Scuole di Poschiavo, di renderci più chiara la situazione e di farci capire cosa potrebbe succedere se ci fosse l’introduzione di una scuola bilingue in Valposchiavo. Gentilmente ha risposto alle nostre domande.

Ci sono i presupposti legali per l’introduzione di una scuola bilingue a Poschiavo?

La lingua ufficiale del comune e della scuola è l’italiano. Non esistono quindi attualmente i presupposti legali per introdurre una scuola bilingue.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di un progetto simile?

Se non c’è una necessità impellente (metà italiano e metà tedesco come Maloia o Bivio), da un punto di vista linguistico, lo studio esteso di due lingue contemporaneamente (e tre con l’inglese) è un aggravio per la maggioranza degli allievi. Se manca poi il retroterra culturale (presenza in loco di un’identità germanofona numericamente consistente) gli sforzi profusi sarebbero poco proficui.

L’introduzione di una scuola bilingue sarebbe un duro colpo per la nostra identità culturale.

Aggiungo poi che la situazione attuale ha dimostrato che i nostri giovani allievi meritevoli, possono seguire gli studi e le formazioni professionali in modo dignitoso nel resto della Svizzera. Il tedesco come seconda lingua è un ostacolo superabile. La conoscenza dell’italiano è ancora un punto di forza per tutti.

Cosa si potrebbe fare a livello strutturale, gestionale e di assunzioni?

Se poi, come ipotizzato dal podestà, dovesse concretizzarsi un arrivo simultaneo di diverse famiglie di lingua tedesca, che hanno trovato lavoro presso Repower, la scuola dovrebbe evidentemente reagire e farsi trovare pronta. In queste condizioni è immaginabile una sezione bilingue solo per questi allievi. Lo studio del tedesco dovrebbe essere adattato al loro livello (lingua madre).

La situazione è tuttavia molto aleatoria e impone un chiarimento a fondo, anche per evitare che essa diventi una scuola d’élite, con il rischio di innescare una corsa, anche tra i nostri allievi, per entrare nella bilingue, a scapito di uno studio articolato della lingua madre.

È una decisione che deve maturare a livello di autorità politiche e scolastiche. L’autorizzazione spetta poi al Governo cantonale.

Le strutture scolastiche ci sono e assunzioni mirate di personale qualificato nella lingua tedesca non dovrebbero presentare difficoltà particolari. Potrebbero scaturire sinergie produttive per tutti. Risparmio l’evidenza che una sezione bilingue genera costi maggiorati a carico del Comune in un momento finanziario non particolarmente tranquillo.

 

Una scuola bilingue, in effetti, comporta costi aggiuntivi, come si può dedurre anche da una recente notizia proveniente da Coira. Questa rivela che il Municipio di Coira porterà in discussione nella seduta del suo Parlamento, il 24 ottobre 2013, la proposta di abolire le classi delle scuole bilingue presenti in loco. Tutto questo per risparmiare sulle casse del Comune. È però certo che un’azione del genere costituirebbe un grande disagio per gli studenti del Grigionitaliano e del mondo romancio, oltre ad acuire il senso di marginalità di generazioni di italofoni e romanciofoni che vivono a Coira e dintorni. La Pro Grigioni Italiano promette che si darà da fare affinché la richiesta non venga accolta, e, proprio per questo motivo, riteniamo che sia attendibile sentire l’opinione del presidente della Pgi, Sacha Zala, sulla questione di una scuola bilingue a Poschiavo.

Sacha Zala: La scuola bilingue a Poschiavo sarebbe assolutamente dannosa. Aprire ora una scuola bilingue italiano-tedesco a Poschiavo significherebbe ritrovarsi in trent’anni allo stato dei romanici oggi: vale a dire che la lingua non è soltanto minacciata per poca considerazione degli altri, ma non verrebbe neanche più parlata da noi stessi. Mettere in primo piano gli interessi personali (parlare il tedesco per trovare lavoro fuori valle) significa indebolire gli interessi collettivi di noi italofoni.

Cosa succederebbe in futuro se ci fosse l’introduzione di una scuola bilingue a Poschiavo?

Poschiavo diventerebbe in pochi decenni un territorio linguisticamente misto, esattamente come è successo nel territorio romancio. Sicuramente ben presto: sedute comunali in tedesco, perché gli appartenenti alla lingua dominante non parlerebbero italiano quale lingua percepita quale socialmente inferiore.

Ci sarebbero vantaggi o svantaggi per l’italianità nella Valposchiavo?

Grandi svantaggi. È assolutamente dannoso richiedere ora scuole bilingui per i territori autoctoni delle minoranze linguistiche. Significherebbe stroncarli.

Bisogna, invece, creare al più presto scuole bilingui italiano-tedesco fuori dai nostri territori, affinché l’italiano possa rimanere vivo anche tra chi è costretto a vivere fuori dal Grigionitaliano (un principio che io chiamo del «Gore-Tex» linguistico: protegge noi quale minoranza, ma ci permette di uscire dai territori autoctoni con delle minime garanzie di diritti linguistici). Sono felice che negli ultimi rapporti sull’applicazione delle normative del Consiglio d’Europa il Consiglio federale abbia ammesso che le nostre richieste per delle scuole bilingui italiano-tedesco fuori dalla Svizzera italiana sono legittime.

Dopo che in tutto il Grigioni e in tutta la Svizzera saranno istallate scuole bilingui italiano-tedesco o italiano-francese dove ve n’è la necessità, allora potremmo anche parlare della vicendevolezza a Poschiavo. Farlo prima è un grave sbaglio che pagheremmo molto caro. Basta guardare al destino dei romanci.

Tutt’altro discorso, invece, è assicurare che nelle nostre scuole i nostri scolari abbiano il miglior insegnamento possibile per imparare bene il tedesco quale prima lingua straniera, dunque anche per potenziare l’apprendimento del tedesco in questo senso. È assolutamente importante per noi imparare bene il tedesco, ma tra questo e rinnegare la nostra propria identità linguistica c’è un’enorme differenza. Aprire delle scuole bilingui nel territorio del Grigionitaliano significa mettere in grosso pericolo il nostro futuro linguistico e culturale.

Scuole di Poschiavo

 

ALCUNE DOMANDE PER I LETTORI

Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere il parere di famiglie potenzialmente interessate alla scuola bilingue in Valposchiavo. Cogliamo quindi l’occasione per lanciare un dibattito al quale sono invitati a partecipare anche quelli che, a maggior ragione, credono nell’utilità di una scuola bilingue a Poschiavo.

Di seguito, alcune domande che vi potranno aiutare a scrivere il vostro commento.

  • E tu come la vedi?
  • A prescindere dai presupposti legali, credi che sia giusto avere una sezione bilingue nella scuola di Poschiavo?
  • Se l’ipotesi si concretizzasse, manderesti tuo figlio in una sezione italiana o bilingue? E perché?
  • Una scuola bilingue pregiudicherebbe il futuro dell’italofonia e della cultura grigionitaliana in Valle?
  • Una scuola bilingue, oltre a venire incontro alle famiglie che hanno un coniuge (o entrambi i coniugi) che lavora per Repower, sarebbe auspicata anche da altre realtà in Valle che usufruirebbero di tale proposta educativa?