Il nostro rapporto con la montagna

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Forum di discussione: qual è lo spettacolo della montagna?
Le cronache e le immagini ci hanno riferito recentemente dell’impresa da Guinness world record del funambolo Freddy Nock. Grazie alla sua prestazione eccezionale la montagna è stata illuminata metaforicamente dai riflettori mediatici.

Questo tipo di spettacolo si confà allo spirito della montagna? Il silenzio e la tranquillità dei paesaggi montani possono far compromessi con il clamore (e l’uso di mezzi) di certi eventi organizzati dall’uomo? Uno dei significati etimologici della parola “spettacolo” è guardare un luogo dove c’è un’azione; uno spettacolo è quindi tutto ciò che attrae lo sguardo, la vista, l’attenzione. Quindi spettacolo può essere riferito all’osservazione di una rappresentazione o di una manifestazione, non solo culturale, artistica, fieristica, ma anche naturale. Si dice spesso lo spettacolo della natura. Noi abituati a vivere in paesini di montagna capiamo cosa vuol dire, perché lo viviamo frequentando i luoghi della nostra valle.

Detto questo, ci siamo chiesti come la pensano i nostri lettori sentendo le stupefacenti gesta del funambolo Freddy Nock: la passeggiata di un comune mortale su un sentiero o la passeggiata su di un filo della funicolare fanno entrambi parte dello spettacolo della montagna? E qual è dunque il vero spettacolo della montagna?

Spettacolarizzazione è un termine differente da spettacolo e implica un’azione o un’organizzazione umana atta a creare uno spettacolo. Fanno parte della spettacolarizzazione della montagna l’impresa da Guinness di Freddy Nock con i fari mediatici su un luogo della montagna, ma anche altre manifestazioni, come per esempio gare di sci, che richiamano molti spettatori o partecipanti, e che contribuiscono a sostenere economicamente le diverse attività di montagna e i cittadini che vi abitano. È giusto quindi che si creino pressuposti o eventi mediatici importanti che attirino l’interesse di turisti o sportivi? Non si rischia con degli eventi giganteschi di snaturare il senso selvaggio e genuino della montagna?

Alcune attività sportive ci mettono a contatto con la natura: andare in mountain bike o sciare sulle piste o fuori pista permette di divertirsi nella natura. Ma fino a che punto si può godere della natura senza offenderla? Inoltre l’uomo può permettersi di rovinare la quiete della montagna?

Infine, Engadina e Livigno cercano di porre le basi per spettacoli importanti in grado di attirare turisti, a volte forse deturpando la montagna. In valle, però, ci si lamenta anche della calma piatta che vi è, quindi vi piacerebbe che in Valposchiavo si puntasse a creare un evento sfruttando a livello economico il paesaggio che essa offre? Nella nostra regione vorreste un po’ più di vita diurna e notturna legata a un maggior sfruttamento, anche pesante, della natura?


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