Api svizzere: l’incubo si nasconde in Italia

0
20

Gli apicoltori tremano, la Confederazione provvede
Si chiama Aethina Tumida, è un coleottero di mezzo centimetro e ha provocato danni ingenti alle arnie della Calabria (Italia). Arriverà in Svizzera? Ne abbiamo parlato con il presidente degli apicoltori valposchiavini, Franco Compagnoni.

Gli apicoltori svizzeri tremano di fronte a questo insetto, che a tutti gli effetti è un pericolo micidiale per le api e il miele che esse producono. In Calabria e in Sicilia, l’anno scorso, il Ministero italiano della Salute ha costretto gli apicoltori a bruciare parecchie arnie per provare a bloccare l’infestazione di questo parassita, proveniente dall’Africa.

La Confederazione ha già preso provvedimenti modificando l’ordinanza sulle epizoozie, quindi proibendo l’importazione di api dall’estero, per tutelare le api degli apicoltori svizzeri dal terribile parassita. In particolare, nel comunicato del Governo grigionese del 15 gennaio 2015, si fa riferimento al traffico frontaliero di arnie e api nelle valli meridionali Val Bregaglia, Val Monastero e Valposchiavo. Queste zone di frontiera sono quindi le osservate speciali; qui bisognerà fare particolare attenzione.



Franco Compagnoni, presidente della Associazioni Apicoltori della Valposchiavo, esprime tutte le sue preoccupazioni di fronte a questo pericolo che arriva dal Sud: “La Calabria sembra lontana, ma alcuni grossi apicoltori lombardi portano a svernare le api nel Sud Italia e lì queste arnie potrebbero venire infettate dalle uova di questi coleotteri. Poi, per la stagione dell’acacia, le arnie vengono portate nel Nord Italia, molto vicino a noi”. Le uova quindi stanno al caldo nelle casette delle api e quando si schiudono: “Poi è un disastro. Il coleottero infetta il miele con le feci, lo fa fermentare e andare a male”. Compagnoni non nasconde i timori degli apicoltori valposchiavini: “Se arriva, siamo spacciati, perché al momento non c’è un modo o un prodotto per prevenire la sua venuta. La nostra speranza è che questo coleottero non resista alle relativamente basse temperature dei territori montani come il nostro.”

Franco Compagnoni, Presidente della Società Apicoltori Poschiavo e Brusio (SAPB),

 

Alcuni apicoltori delle nostre valli acquistano api regine e popoli di api da venditori italiani spinti dal prezzo e dalla stessa lingua di comunicazione.  “Questa volta dobbiamo porci una ferrea disciplina, dobbiamo assolutamente evitare di andare in Italia a comprare nuclei o api regine”, spiega Compagnoni, in tono di raccomandazione.


Articoli correlati