Una cena romantica, in barca, sul Lago di Poschiavo

0
133

Un sogno che diventa realtà
Sembra ormai a buon punto il progetto che, nel 2016, prevede il varo di una barca, sul Lago di Poschiavo, con 49 posti a sedere.

E’ Flavio Lardi, proprietario dell’Hotel La Romantica, il presidente della neo Associazione Amici del Lago. Insieme a Bruno Bächlin e Marcello Gervasi (Hotel Le Prese) ha costruito un progetto sostenibile, economicamente e ambientalmente, che ha un triplice obiettivo:

  1. promuovere la navigazione sul Lago di Poschiavo
  2. valorizzare turisticamente il lago stesso
  3. promuovere i prodotti locali.

“Prima di rendere pubblico il progetto, in cantiere già da diverso tempo, – ha spiegato Lardi, intervistato da IL BERNINA – abbiamo cercato di capire se era fattibile. Dopo aver trovato e visionato la barca, in servizio fino a poco tempo fa sul Lago dei Quattro Cantoni, c’è stata la fondazione della società. A seguire sono stati presi i contatti con l’Ufficio di Navigazione e con il Comune di Poschiavo (che gestisce la navigazione del lago) per mettere tutte le carte in regola.

Di non semplice risoluzione è stato il reclutamento di un capitano. In Valposchiavo, infatti, non ce ne sono. “Quando si è presentato questo problema – ha raccontato Lardi – eravamo abbattuti perché pensavamo che avrebbe fermato il nostro sogno. Ma non ci siamo dati per vinti: abbiamo consultato Twixtel e abbiamo spedito 100 lettere raccontando che cercavamo un capitano per il nostro progetto per la stagione 2016, senza stipendio, con il solo vitto e alloggio”. Sorpresa nella sorpresa, di risposte ne sono arrivate 30; di queste, 6 erano candidati ideali. Tra di loro è stato scelto proprio l’ex capitano dell’imbarcazione in fase di acquisto.

“Mancano ancora alcuni dettagli, ma ora possiamo dire di aver messo assieme tutti i pezzi del puzzle e possiamo dire con certezza che si tratta di un progetto fattibile. Una volta avuto l’ok per permessi vari e statuti associativi, si presenta ora l’ultima e decisiva sfida: convincere persone, aziende e associazioni di investire nel progetto. Si parte dai Fondatori, che sono stabiliti in 49 (come i posti a sedere); a questi toccherà investire 2.500 franchi a testa e raccogliere la cifra (122.500 franchi) che consentirà di dare il via al progetto:

  • 70.000 franchi serviranno per l’acquisto della barca
  • 50.000 franchi occorreranno per la costruzione dell’attracco.

Oltre ai Fondatori sono previsti anche gli Associati: con una quota di circa 250 franchi potranno usufruire di uno sconto sulla navigazione, ma non avranno diritto di voto durante l’assemblea.

 

“Mi preme sottolineare, a differenza di quanto emerso da alcune voci di paese – precisa Flavio Lardi – che l’imbarcazione non è un mostro”. Il battello ha una lunghezza di 18,40 metri, pari a quattro barche da pescatore, e una larghezza di 3,47 metri. Al suo interno sarà possibile organizzare banchetti (aperitivi, pranzi, cene… ) e potrà essere utilizzato da chiunque per una cifra che, a spanne, dovrebbe aggirarsi intorno ai 250 franchi all’ora (circa 5 franchi a ospite). Il motore diesel, a 80 cv, sarà silenzioso grazie all’alloggiamento all’interno, e permetterà una navigazione a circa 10 km/h.

“Lo scopo del progetto –  racconta Lardi – è quello di non stare con le mani in mano e aspettare che le cose accadono”. Garantire un futuro turistico al Lago di Poschiavo, ma anche alla Valposchiavo in generale, anche attraverso la promozione dei nostri prodotti. Per chi diventa socio, per chi ha creduto al progetto, insomma, ci sarà la possibilità di promuovere i propri prodotti/servizi, con modalità che al momento sono allo studio. Proporre due serate fisse alla settimana, da maggio a settembre, è l’obiettivo a breve termine che permetterà di rendere sostenibile economicamente il progetto. “Stiamo pensando, per esempio, a una colazione sul lago e a una degustazione serale di vini e formaggi, oppure una gita in barca per le famiglie la domenica pomeriggio”.

E’ bene sottolineare che l’associazione si occuperà solamente della navigazione e non avrà scopo di lucro. “Non è un progetto – conclude Flavio Lardi – pensato a livello imprenditoriale; è più una sfida per vedere se la gente ci crede. Il progetto, allo stato attuale ha il diritto di esistere, ma se non troverà l’appoggio di cui necessita tornerà nel cassetto”, proprio come un sogno.