Spray anti-orso: boom di vendite con M13

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L’approfondimento
L’ultimo avvistamento di un orso in Valposchiavo risale al maggio scorso, ma la discussione intorno alla presenza del plantigrado sulle nostre Alpi è tutt’altro che sopita. IL BERNINA, in questo caso, ha indagato sull’utilizzo di strumenti di difesa personale.

L’ultima discussione intorno alla presenza dell’orso sulle nostre montagne è stata sollevata dal Comitato ATsenzaGP che, sul finire di luglio, ha criticato un recente servizio della RSI dal titolo “Valposchiavo pronta a difendersi dall’orso”. In sostanza, l’associazione valligiana se l’è presa con il messaggio giornalistico, colpevole, secondo loro, di voler dare per risolta una questione tutt’altro che semplice: la messa in sicurezza degli animali da reddito.

Discorso assai più spinoso è, invece, quello relativo all’incolumità delle persone. Se l’orso avvistato in Valposchiavo nel maggio di quest’anno (e fotografato il mese scorso in Valchiavenna) ha dimostrato di essere schivo nei confronti dell’uomo, lo stesso non si può dire per il plantigrado che ha attaccato un uomo in Trentino, luogo che volente o nolente, è stato designato per il tanto discusso progetto Life Ursus.

Ma cosa può utilizzare un privato cittadino per la propria difesa personale? In Italia è iniziata, qualche settimana fa, una raccolta firme (nell’immagine, in alto a sinistra, si vede una parte del manifesto) per la legalizzazione dello spray urticante per difendersi dagli orsi, oltre che una discussione, denigrata da molti, sulla possibilità di utilizzare degli speciali campanelli che, sulla carta, dovrebbero avvisare gli orsi della presenza dell’uomo e quindi farli allontanare.

E in Valposchiavo? L’Ufficio Caccia e Pesca del Cantone dei Grigioni ha dichiarato, interpellato da IL BERNINA, che al momento “non c’è nessuna limitazione né alla vendita né all’uso degli spray anti-orso“. Ma la situazione, in realtà, appare non sufficientemente chiara, almeno da quanto testimoniato dai nostri commercianti che asseriscono che non tutti gli spray possono essere venduti al pubblico. Quelli a lunga gittata, come appunto lo spray anti-orso, necessiterebbero di permessi speciali.

L’orso biondo, l’ultimo ad essere stato avvistato in Valposchiavo. Foto di Valerio Vecellio ®

 

“Consentire l’utilizzo dello spray anti-orso – ha dichiarato dal canto suo Otmaro Beti, presidente del Comitato ATsenzaGP – equivarrebbe ad ammettere la pericolosità dell’animale; e se ammettiamo la pericolosità dell’animale perché mai dovremmo accettare la sua presenza?”. Presso la ferramenta O. Jenny e presso la Drogheria Farmacia Bernina sono attualmente in vendita degli spray per difesa personale, creati appositamente per situazioni di pericolo cittadine e da utilizzare contro eventuali malintenzionati. Non è escluso, però, che possano avere dei discreti risultati anche sull’orso. Ma è un test che, almeno personalmente, eviteremmo volentieri di fare.

In termini di vendite alla popolazione valposchiavina, il vero boom si è avuto con la presenza di M13. L’eccessiva confidenza con i luoghi frequentati dalle persone, caratteristica che gli è poi costata la vita, aveva incentivato molte persone all’acquisto dello spray. Fortunatamente, gli orsi che sono transitati dopo M13 in Valposchiavo (M25 e il cosiddetto orso biondo) hanno mantenuto la dovuta distanza dall’uomo. E ci auguriamo che continuino a farlo anche con i nostri anmali da reddito.


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