Un nuovo campo di calcio a Poschiavo?

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Per il neo presidente VPC, Marco Crameri, una priorità
Dopo 10 anni al timone della VPC, coronati da successi e soddisfazioni, Giancarlo Cathieni ha passato il testimone a Marco Crameri, eletto nuovo presidente della società in occasione dell’ultima assemblea annuale tenutasi in luglio a Brusio.

 

Marco Crameri ci parla degli obiettivi e delle sfide che attendono la società nei prossimi anni, di giovani e di calcio al femminile, non lesinando critiche all’indirizzo di autorità e forze politiche per non credere a sufficienza nella realizzazione di un nuovo campo sportivo nel Comune di Poschiavo.

Marco Crameri, una vita per la VPC: per molti anni calciatore, poi allenatore e ora presidente. Ti ritieni un predestinato oppure questo nuovo ruolo giunge inaspettato?
La presidenza non era programmata, anzi, l’intenzione, a fine 2014, era quella di lasciare il comitato. Poi le cose sono andate diversamente. Il presidente Cathieni ha inoltrato le dimissioni e, all’interno del comitato, abbiamo cercato candidati. Purtroppo le ricerche non hanno prodotto risultati. Alla fine abbiamo discusso le varianti possibili e la scelta è caduta sulla mia persona. Fortunatamente, dopo vari tentativi andati a vuoto, siamo almeno riusciti a trovare un altro membro di comitato, nella persona di Cristiano Sala. Noto come, oggigiorno, risulta essere sempre più difficile trovare persone che si mettono a disposizione per una società. Speriamo che, con il tempo, questa tendenza cambi, altrimenti bisognerà rivedere il numero dei membri di comitato all’interno della VPC. In futuro non è da escludere una revisione degli statuti per ridurne gli effettivi.

La passione per il calcio, l’amore per la valle, la voglia di lavorare per un ideale, qualità quest’ultime che non ti mancano e che fanno di te il presidente ideale. Cosa ci vuole, in più, per avere anche successo?
Presidente ideale non credo proprio. Sono una persona come tante altre, che investe e crede nel futuro dei nostri giovani. In merito al successo credo sia già una grande affermazione poter avere, in una valle come la nostra, una società come la VPC. Un sodalizio che percorre mille e mille chilometri all’anno per giocare al pallone. Ma dietro al pallone non c’è solo puro gioco o divertimento. Ci sono dei valori importanti, come l’inserimento sociale dei più giovani, il rispetto delle regole di gruppo e molti altri ancora che vanno oltre il semplice giocare. Oggigiorno, per avere successo, occorre essere all’avanguardia, avere allenatori bravi, una struttura dirigenziale quasi professionale, materiale ottimo, sostegno finanziario da tutti gli sponsor e/o enti ed infrastrutture al passo coi tempi. Personalmente posso solo confermare che la VPC è dotata di ottimi allenatori, ha un comitato attivissimo e che la società investe molto anche sul materiale. Gli allenatori, il comitato, gli aiutanti, gli sponsor e tutti coloro che, in un modo o nell’altro sostengono la VPC, rappresentano il successo della società (grazie di cuore a tutti)! Sicuramente non il presidente. Lui è uno di loro. Purtroppo, nel Comune di Poschiavo, fatichiamo parecchio con le infrastrutture, che sono ormai vetuste e ci rendono il lavoro più difficoltoso ed impegnativo. In questo ambito si dovrebbe poter migliorare il più in fretta possibile. Purtroppo, chi di dovere, per svariati motivi, fatica a vedere in un centro sportivo moderno un investimento nel futuro, per il benessere di tutto il Comune e per la qualità di vita della popolazione.

La formazione della VPC vincitrice della Coppa grigioni

 

Negli ultimi 10 anni la VPC ha raggiunto traguardi molto importanti, tra i quali, cito, l’ascesa in seconda divisione e la conquista, proprio quest’anno, della Coppa Grigioni. Traguardi quasi irripetibili, ma non per questo impossibili. Quali sono i tuoi obiettivi e dove si può arrivare, oggi, con questa squadra?
I miei obiettivi sono altri: poter continuare sulla strada intrapresa, garantire ai nostri giovani la possibilità di praticare il gioco più bello del mondo e garantire alla VPC una certa continuità. Dal punto di vista sportivo sarebbe importante riuscire a mantenere il livello dei risultati attuali. Ciò vorrebbe dire, per la VPC 1, una posizione stabile in terza divisione e, per la seconda squadra, veder crescere il lavoro svolto nel settore giovanile. Mi piacerebbe rivedere le donne in un campionato. Per il settore giovanile credo che, l’obiettivo più importante, sia quello di poter garantire, a tutti i ragazzi, il divertimento e la possibilità non solo di allenarsi, ma pure di giocare delle partite/tornei contro avversari della propria età! Solo così, come società, potremmo crescere e stare al passo con le altre realtà sportive d’oltralpe!

Obiettivi ambiziosi sono spesso legati anche a budget non indifferenti. Quale sarà la tua filosofia societaria? Trarre il meglio dal proprio parco giocatori, utilizzando spesso giovani promettenti o attingere talvolta anche a calciatori provenienti dall’estero per provare ad arrivare più in alto?
Sono dell’opinione che l’obiettivo della nostra realtà societaria sia quello di dare continuità al nostro settore giovanile, dunque ai nostri ragazzi della valle. Sono consapevole che non è sempre facile, in quanto, i nostri giocatori, per motivi di studio e lavoro, vivono in gran parte fuori valle. Garantire il giusto equilibrio tra investimento e successo non è mai cosa facile. A testimonianza di quanto detto, nel 2014, la società, viste le partenze di vari giocatori, ha optato per l’inserimento, in prima squadra, di due elementi provenienti da fuori valle. L’obiettivo primario era quello di garantire una certa esperienza e qualità alla VPC 1. Dal mese di luglio di quest’anno si sono aggregati al gruppo VPC 1 il giocatore/allenatore Pedroli Michele e l’attaccante Moncecchi Fabrizio. I primi segnali di questi inserimenti sono più che positivi. Con loro, assieme a tutti i giocatori attivi e allo staff tecnico, ci auguriamo di poter ottenere un piazzamento tranquillo in terza divisione e veder crescere il parco giocatori, attualmente molto giovane, della prima squadra.

Hai spesso citato i giovani, tassello importante della società. La scuola calcio è ormai una realtà irrinunciabile, sia per la VPC stessa, ma anche per il tessuto sociale della nostra valle. Il calcio diventa scuola di vita ed aiuta a crescere. Che priorità darai al settore giovanile della VPC?
Il settore giovanile è il futuro di una società e noi non siamo un’eccezione. Di conseguenza ogni anno siamo alla ricerca di allenatori qualificati che possano seguire i nostri giovani ed insegnare loro, in modo ottimale, le regole e il gioco del calcio, ma non solo quello. La strada intrapresa è quella giusta, ma dovremmo essere bravi a confermare l’alta qualità offerta. Da quest’anno, come responsabile della scuola calcio, abbiamo trovato in Davide Vassella una persona competente e capace. Sono sicuro che, con lui alla guida del settore giovanile, lo stesso avrà un futuro garantito. Di conseguenza tutta la VPC potrà approfittare del lavoro svolto.

Allievi C

 

Ripartirà anche la VPC donna?
In questo momento la VPC donna si allena con regolarità almeno una volta la settimana. La speranza è quella che altre ragazze si aggreghino al gruppo e magari, già dal prossimo anno, si possa annunciare una squadra al campionato. Siamo coscienti che non sarà facile, ma continuiamo su questa strada con fiducia. La VPC donna è stata ed è ancora una bellissima realtà della VPC e sarebbe davvero un peccato dover rinunciare definitivamente a questa squadra.

Da ultimo torno sulla questione delle infrastrutture, in merito alla quale ti sei già soffermato in precedenza: la costruzione di un nuovo campo di calcio, nel Comune di Poschiavo, sarà un punto fermo della tua presidenza o, attualmente, il progetto è affossato?
Sul tema infrastrutture ho già detto e ribadito l’importanza d’essere al passo coi tempi. Da parte nostra la situazione non è cambiata e neppure cambierà nel prossimo futuro. Eserciteremo tutte le pressioni necessarie nei confronti delle istanze competenti. Sono dell’idea che, questo progetto, sia soprattutto di competenza del Comune e che dovrebbe essere nel suo interesse portarlo a termine. Si sa che, per poter realizzare un progetto, bisogna anzitutto credere nello stesso. È forse questo il punto che, da anni, mi lascia più perplesso! Ho l’impressione che, dagli anni novanta ad oggi, lo stesso sia sempre tornato alla ribalta prima di ogni legislatura, come uno zuccherino per addolcire una parte dell’elettorato, ma poi, come un ago nel pagliaio, si è sempre perso tra le scartoffie di Casa comunale.