Sì alle vaccinazioni: Non fermiamo il progresso

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“Ricordiamoci com’era in passato”
(di I. Falcinella)
Continua l’inchiesta de IL BERNINA sull’importanza dei vaccini; abbiamo chiesto il parere di alcuni medici della Valle; oggi pubblichiamo le risposte del Dottor Mario Lanfranchi. 

 

Quanto è consigliato sottoporre i bambini alle vaccinazioni?
Le vaccinazioni sono un grande progresso della medicina moderna, chi è contro il vaccino va contro il progresso. La gente, oramai, ha dimenticato com’era un volta, quando non c’erano questi vaccini: si moriva per malattie oggi banali nei paesi industrializzati, quasi completamente debellate, ma che possono tornare a mietere vittime se si trascura l’immunizzazione. Basti pensare ai paesi del terzo mondo o dove ci sono in atto delle guerre; le vaccinazioni lì non esistono e il tasso di mortalità legato alle malattie infettive è elevatissimo.

È più rischioso vaccinare o non vaccinare?
Ovviamente è più rischioso non vaccinare; chi fa questa scelta contribuisce alla diffusione della malattia a discapito di chi crea e di chi effettua i vaccini. Uno dei fini dell’Ufficio federale della sanità pubblica è eliminare completamente gran parte delle malattie infettive e chi decide di non effettuare l’immunizazione va contro il buon senso di questo proposito. Personalmente, vedo chi decide di non vaccinare come una specie di setta, che sovrintende alle scelte sulla salute dei propri figli, sui quali poi ricadranno le conseguenze della mancata inoculazione; lo trovo ingiusto, anche a livello etico.

Qual è la tendenza in Valposchiavo?
Posso rispondere per la zona in cui esercito come medico di base, ovvero l’Engadina Alta, ambito nel quale conosco solo una famiglia che è contraria alla vaccinazione. Credo che, a prescindere dalla zona di competenza, il medico curante abbia un ruolo fondamentale nel far capire alle famiglie quanto è importante effettuare le vaccinazioni. Parlando genericamente, so che in Engadina Bassa e nella zona di Lucerna sono molte di più le famiglie che boicottano l’immunizzazione. Confesso che, dopo aver saputo che durante un epidemia di morbillo a Ginevra, una ragazzina di 13 anni è morta, mi sono sentito molto sconfortato perchè è inconcepibile che accada una cosa del genere al giorno d’oggi.

Ricordo a tutti che in questo periodo è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, soprattutto per le persone soprai i 65 anni, per chi soffre di malattie croniche, per le donne incinta e per i bambini sotto i 2 anni.


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Ivan Falcinella
Membro della redazione