La colorazione sarà più scarsa rispetto al solito
(di I. Falcinella)
A settembre IL BERNINA aveva sentito i pareri di alcuni viticoltori valposchiavini sulla vendemmia che sarebbe avvenuta di lì a poco; traspariva un cauto ottimismo nonostante l’estate calda e secca. Ora, a raccolto fatto, sentiamo le impressioni di alcuni operatori vitivinicoli, per sapere com’è andata.
L’estate calda e secca ha favorito da una parte la qualità del liquido all’interno del grappolo, ma è andata a discapito della quantità, ci racconta Giovanni Triacca della Cantina Triacca, che prosegue: “La quantità di grappoli sui ceppi non è calata, quello che ha contribuito ad un decremento del numero di quintali d’uva è stato il fatto che con un clima così asciutto si è verificato uno stress idrico: la buccia degli acini è diventata più fine e il liquido all’interno è diminuito… In conclusione la vendemmia è stata di buona, se non di ottima qualità. Mentre la quantità è leggermente calata, circa un 10% in meno rispetto agli scorsi anni, soprattutto per l’assenza di pioggia durante l’estate”.
Anche Pietro Misani dell’omonima cantina di Brusio conferma che la qualità sarà molto buona, e aggiunge: “Il clima molto secco non ha favorito la colorazione del vino, che, per questa vendemmia, posso anticipare sarà più chiara, non carica come di consueto. Per quanto riguarda la quantità, quest’anno c’è stata una diminuzione del 5-7% rispetto al precedente, ma non è dovuta direttamente a fattori legati al clima: abbiamo infatti una serie di viti giovani che non hanno il carico pieno e una vigna con una perdita di circa 10 quintali causata dagli uccelli che ci hanno banchettato”.
Sul colore, anche Marco Triacca, titolare dell’azienda vitivinicola La Perla, ci conferma che, non essendoci stati i consueti sbalzi termici (in particolare l’assenza di freddo nel periodo autunnale), si riscontrerà una maggiore scarsezza nella colorazione, a seconda anche delle tecniche di vinificazione usate.
“Nonostante non sia stata una vendemmia, sotto l’aspetto quantitativo, da grandi numeri, sono molto soddisfatto; – aggiunge Triacca – ne ha guadagnato la qualità, che è quel che conta: quest’anno è ottima e promette di darci dei prodotti eccellenti (non voglio sbilanciarmi su questo, lo vedremo coi nebbioli tra minimo due anni). L’estate è stata povera di precipitazioni, si è rischiato lo stress idrico, la pianta è rimasta “bloccata” per alcune settimane, poi fortunatamente – ha concluso – l’arrivo della pioggia l’ha fatta riprendere”.
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