Regole più chiare per i Munt
(di I. Falcinella)
Popolo e Cantoni hanno accolto l’11 marzo 2012, nella votazione sull’iniziativa «Basta con la costruzione sfrenata di abitazioni secondarie!», la cosiddetta lex Weber che limita al 20 per cento il numero di letti freddi (seconde case) in un Comune. Vediamo quali sono gli effetti dopo il 1° gennaio 2016, data in cui la legge federale sulle abitazioni secondarie e la relativa ordinanza, definitivamente regolate, sono entrate in vigore.
In questi 4 anni trascorsi dall’approvazione dell’iniziativa, un’ordinanza provvisoria ha regolato l’applicazione delle norme in attesa di un testo definitivo. La mancanza di basi giuridiche chiare ha fatto sì che molti valposchiavini che possedevano una casa di montagna e progettavano un ampliamento o una ristrutturazione rimanessero fermi con i lavori, senza possibilità di realizzare le opere pianificate.
“Poschiavo normalmente non ha una grande richiesta di residenze di vacanza; – ci racconta Urbano Beti, responsabile dell’Ufficio Edilizia privata del Comune di Poschiavo – chiaramente, in questi 3/4 anni di ordinanza provvisoria del Consiglio Federale, chi era intenzionato ad effettuare queste opere è rimasto bloccato. Ora, dal primo gennaio 2016, al di fuori delle zone edificabili, la realizzazione di nuove abitazioni senza limitazione d’uso è retta dalle disposizioni della legislazione in materia di pianificazione del territorio. Essa sancisce che resterà in vigore la possibilità di ampliamento del 30%, risp. 60% della superficie utile principale, a condizione che non vengano costruite abitazioni supplementari. A questo punto i progetti che erano rimasti in attesa possono finalmente andare avanti con le stesse normative sull’ampliamento delle seconde case che c’erano prima del 2012″.
Resta altresì bloccata la costruzione di nuove abitazioni private di vacanza (letti freddi) sia a Poschiavo che a Brusio, rientrando entrambi nell’allegato dell’ordinanza che indica i Comuni con quota presunta di seconde case maggiore del 20%.
Ammessa, inoltre, la costruzione di abitazioni primarie, ovvero di abitazioni occupate da persone che hanno la loro residenza nel Comune dove verranno edificate. Possibile, infine, la costruzione di edifici equiparabili ad un’abitazione primaria, per esempio adibite a scopi di formazione, scopi di lavoro o scopi turistici.
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