Stretta su chi non rispetta la zona pedonale, Lardi: “Misura di buon senso”

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Via da Mez e Plaza da Cumün patrimonio da tutelare (di I. Falcinella) 
Venerdì 17 giugno, albergatori, ristoratori, negozianti e strutture lungo la via da Mez nella zona pedonale di Poschiavo – Borgo hanno ricevuto via posta ordinaria un appello del Comune di Poschiavo che li invita ad informare i propri fornitori di rispettare il regolamento e la segnaletica sulla circolazione nella zona pedonale.

 

Nella missiva, inviata in via straordinaria per la prima volta dal Comune di Poschiavo, si fa riferimento in maniera specifica a chi, sprovvisto di permesso di circolazione, accede alla  zona pedonale ignorando la segnaletica presente, per recarsi nei locali pubblici o nei negozi, nonché a quei fornitori che non rispettano gli orari previsti di carico e scarico delle merci (da lunedì a venerdì dalle ore 6.30 alle 11.30 e il sabato dalle ore 6.30 alle 9.00).

Il regolamento della zona pedonale in vigore dal 2008, ribadito anche ieri per mezzo della stampa, stabilisce, infatti, che entro il perimetro in questione, definito nucleo storico, vige un divieto generale di circolazione, ad eccezione delle persone che sono in possesso di autorizzazione. Per tutelare il patrimonio storico-architettonico, la qualità della vita  abitativa e in vista dell’imminente stagione turistica, il Comune di Poschiavo  ha incaricato la Polizia cantonale di intensificare i controlli e, se del caso, punire i contravventori.

“Questa è semplicemente una linea di buon senso e logica – ci dice Orlando Lardi -; ultimamente la gestione di una zona con regole ben precise era sfuggita di mano facendo registrare parecchi abusi. Ammetto che anche diversi miei fornitori non rispettavano gli orari: ora sarà mia premura avvisarli che se continueranno a contravvenire alla segnaletica e agli orari, potrebbero ricadere in pesanti sanzioni”.

I titolari di attività commerciali nella zona pedonale di Poschiavo in oggetto – conclude il proprietario dell’Hostaria del Borgo e presidente della Regione Bernina – sono i primi a cui si è deciso, dopo un incontro con la Polizia, di appellarsi senza fare troppo rumore per cercare di risolvere la situazione”.


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Ivan Falcinella
Membro della redazione