Ferrovia, 110 anni dal primo colpo di piccone

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Archivio fotografico Luigi Gisep/Società Storica Val Poschiavo

Nel luglio del 1906 l’inizio dei lavori (di I. Falcinella)
L’ idea di ottenere la concessione per una tramvia elettrica lungo la strada del Bernina prese piede già nel 1898 nell’ufficio degli ingegneri zurighesi Froté & Westermann; fu ispirata dai suggerimenti dell’allora direttore dell’Ufficio internazionale dei trasporti di Berna Numa Droz.

 

Il governo federale approvò la concessione per la ferrovia del Bernina nel dicembre del 1899, prevedendo la costruzione e gestione di una ferrovia elettrica da Samedan a Campocologno che avrebbe dovuto seguire il tracciato della strada cantonale. Avendo bisogno di energia elettrica, venne fatta anche una concessione per lo sfruttamento idroelettrico delle acque della Valposchiavo, che fu l’origine della fondazione delle Forze Motrici Brusio, dal 1904 divenute Repower. Le FMB dovevano erogare, a prezzo di costo, una quantità di energia elettrica necessaria all’esercizio di una ferrovia.

Archivio fotografico Luigi Gisep/Società Storica Val Poschiavo

 

La concessione fu oggetto dell’ interesse di molte imprese tra cui la britannica General Water Power Limited che la rilevò dalla Froté & Westermann, ma a sua volta, a causa della crisi borsistica, nel 1903 la cedette alla Elektrizitäts-Gesellschaft Alioth di Basilea. Il progetto, sostenuto privatamente da un consorzio di finanziatori svizzeri, italiani e britannici, fu affidato nel 1904 all’impresa basilese Alb. Buss & Cie, con l’incarico di elaborare un nuovo tracciato con curve più ampie, binari di scambio più lunghi e la riduzione della pendenza massima al settanta per mille. Inaspettatamente, nel 1905 la cordata di finanziatori italiani si ritirò: il loro posto fu preso dalla Eisenbahnbank di Basilea che sostenne gran parte degli oneri economici dell’impresa.

Archivio fotografico Luigi Gisep/Società Storica Val Poschiavo

 

Nel 1905 venne indetto un referendum nelle cittadine di Brusio, Poschiavo, Pontresina e St. Moritz, al fine di chiedere il parere dei cittadini direttamente interessati dal progetto della neonata società per azioni, la Ferrovia del Bernina. La votazione popolare, relativa alla partecipazione alle spese per le espropriazioni e all’esenzione fiscale della società ferroviaria, ottenne una larga maggioranza di consensi: a Poschiavo ci furono 385 votanti a favore contro 6 contrari; a Brusio i 110 votanti si schierarono all’unanimità in favore della ferrovia. Il nuovo progetto venne quindi presentato al Governo Centrale Svizzero negli ultimi mesi dell’anno 1905 e venne approvato il 2 marzo 1906.

Archivio fotografico Luigi Gisep/Società Storica Val Poschiavo

 

Il tracciamento della linea iniziò il 1°maggio 1906, ma i lavori veri e propri iniziarono il 17 luglio dello stesso anno lungo il Lago di Poschiavo, vicino al ruscello Crodulöc, al km 48.470, con il primo storico colpo di piccone per la costruzione di una baracca. “Cominceremo il lavoro con un piccolo gruppo di operai, aumentando il numero di lavoratori in funzione del fabbisogno e di ampliamento del cantiere”, disse nell’occasione l’ingegner Eugen Bosshard (1873-1942).

Archivio fotografico Luigi Gisep/Società Storica Val Poschiavo

 

In soli 4 anni, il 5 luglio 1910, i 60,69 km di binari con pendenze fino al 70 per mille della linea furono pronti a collegare St.Moritz con Tirano. Un percorso integralmente ad aderenza naturale ed alimentato a 1000 volt in corrente continua.

Ivan Falcinella
Membro della redazione