Una giornata ai mondiali, tra sci, spettacolo e un protagonista indesiderato

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Sesta giornata ai mondiali di sci di St. Moritz quella di domenica 12 febbraio e doppio appuntamento assolutamente da non perdere, con la libera femminile e maschile a susseguirsi, evento capitato in precedenza una volta sola, ai mondiali di Bormio del 1985, con due volte doppietta elvetica sul podio.

Ottime le condizioni meteorologiche, con cielo leggermente velato ma visibilità eccellente, che dovrebbe permettere lo svolgimento di due gare impeccabili, in barba al “serpente” guastafeste che il giorno precedente aveva rubato la scena agli uomini jet, mandando tutti a casa dopo essersi preso gioco anche degli zelanti organizzatori.

Giornata perfetta e tutta da gustare, quindi, non solo per i tifosi svizzeri, ma anche per le migliaia di supporter giunti in Engadina da ogni parte del globo, bardati con i colori della propria nazione e pronti a sostenere nei modi più pittoreschi e fantasiosi i propri beniamini nelle competizioni più spettacolari di questi mondiali di sci, le discese libere.

Già alla partenza dei bus navetta da “Plazza da Scoula” si respira un’atmosfera di festa, ambiente che si surriscalda poi giunti al parterre in zona “Salastrains”, dopo una breve corsa in torpedone stipato di passeggeri fino all’inverosimile. L’area tifosi è un frenetico e allegro brulichio di persone che si muove più o meno ordinatamente verso la zona arrivo e che si accalca nei vari ritrovi per acquistare anche solo un caffè, impresa resa assai difficile dalla fiumana di gente ammassata davanti alle varie postazioni in attesa del proprio turno. C’è chi preferisce rinunciare infine all’impresa, anche solo per paura di perdersi la partenza della gara, cosa non certo barattabile per una birra o una tazza di caffè.

A poco meno di un’ora dalla partenza della gara femminile, la tribuna è già una bolgia trepidante, uno sventolio di bandiere intercalate da prove di “ola” magistralmente dirette da un eclettico “speaker”, capace di intrattenere e coinvolgere il pubblico durante la lunga attesa. C’è ancora il tempo per godersi lo “show” aereo presentato da una formazione della “Patrouille Suisse”, spettacolo nello spettacolo, che inchioda tutti col naso all’insu.

Scoccano intanto le 11.15 e la prima atleta scatta finalmente dal cancelletto di partenza. Poco più di 90 secondi con il fiato sospeso ed eccola già al traguardo, fra gli applausi convinti del pubblico che, sportivamente, sostiene e incoraggia tutte le ragazze in gara. Alla fine s’impone la slovena Ilka Stuhec, tra le favorite per la vittoria finale. Un po’ di delusione si legge invece tra il pubblico per la controprestazione delle atlete rossocrociate, sospinte più che mai dalle urla dei tifosi e dagli immancabili campanacci, giunte però lontane dalle prime.

L’exploit di Bormio ’85 non può essere ripetuto, ma le possibilità di una vittoria rossocrociata nella discesa maschile, prevista per le 13.30, rimangono intatte. Torna intanto minacciosa la sagoma del “serpente” guastafeste, fenomeno meteorologico che si manifesta quando sul Maloja sale aria umida dalla Bregaglia, che pare nuovamente volersi prendere beffa di tutti. Anche lui vuole essere in qualche modo protagonista di questi mondiali.

E a festeggiare infine sul gradino più alto del podio, assieme all’immenso Beat Feuz, fra il tripudio dei tifosi in festa e lo sventolio entusiasta delle bandiere rossocrociate, ci sarà anche lui, il “Serpente del Maloja”, riuscito nell’impresa d’inghiottirsi in un sol boccone la partenza più ripida del mondo, costringendo gli organizzatori ad un ripiego più sicuro, ma meno spettacolare.

Obiettivo raggiunto: tutto il mondo conosce ora il “Serpente del Maloja”, protagonista indesiderato di questi mondiali. Campionati che entrano ora nella fase finale, con molte medaglie ancora da distribuire e tanto da divertirsi. Per chi vuol godersi una giornata diversa e non ha mai seguito un simile evento, vale la pena essere presenti “live”: l’atmosfera è unica e la festa coinvolgente, con o senza serpente guastafeste.


Piero Pola