Il mercato ipotecario rimane statico

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Nel primo trimestre 2017 i tassi d’interesse delle ipoteche a tasso fisso sono rimasti pressoché immutati in Svizzera. Dopo i minimi storici dello scorso autunno, sembra adesso presentarsi una nuova staticità. Elezioni alle porte in Francia, Brexit e politica economica ancora vaga degli Stati Uniti generano comunque insicurezza.

Il Barometro Ipoteche nel primo trimestre 2017

Nel primo trimestre 2017 gli interessi delle ipoteche a tasso fisso sono rimasti pressoché immutati. Rispetto al trimestre precedente le ipoteche della durata di dieci anni sono tassate con un interesse di 0,03 punti percentuali in meno e presentano quindi un tasso dell’1,59 per cento. Per la prima volta da un anno e mezzo, la domanda di lunghe durate è diminuita a vantaggio delle durate brevi e medie. Questo è quanto emerge dall’ultimo Barometro Ipoteche di comparis.ch. I calcoli di fine marzo suggeriscono che, contrattando bene, è possibile stipulare ipoteche a tasso fisso della durata di dieci anni a un tasso tra l’1,0 e l’1,2 per cento.

Finta tranquillità sul fronte ipotecario
Anche i tassi per le ipoteche a tasso fisso della durata di cinque anni e un anno hanno visto pochi cambiamenti da gennaio: permangono rispettivamente su un livello di circa 1,1 e 1,0 per cento. La tranquillità che regna nel mercato ipotecario è tuttavia solo apparente. Il mercato europeo è infatti caratterizzato da un moltiplicarsi di segnali che indicano una svolta di tendenza economica. Non è comunque prevedibile ancora un passo decisivo della Banca centrale europea (BCE) in materia di tassi ipotecari. Anzi, solo poco tempo fa la BCE ha lasciato intendere che lascerà immutati i tassi d’interesse di riferimento.

In questo modo anche il margine di manovra della Banca nazionale svizzera per girare la vite dei tassi sarà ridotto. «Partiamo dal presupposto che i tassi ipotecari non subiranno mutamenti considerevoli nei prossimi mesi» afferma Marc Parmentier, esperto di banche presso comparis.ch. «La situazione potrebbe tuttavia cambiare in maniera repentina in seguito alla tornata elettorale in Francia e alle evoluzioni relative alla Brexit». C’è inoltre ancora da capire quali saranno le conseguenze concrete della politica economica di Trump. «Misure protezionistiche negli USA scaturirebbero tendenze al ribasso in Europa, soprattutto per le economie nazionali improntate sull’esportazione» aggiunge Parmentier.

Le lunghe durate ci hanno rimesso
Per la prima volta da un anno e mezzo è aumentata la richiesta per le durate brevi e medie. Se la quota con cui erano richieste a fine 2016 era ancora, rispettivamente, dell’1,2 e dell’11,3 per cento, alla fine del primo trimestre si attestano sul 3,1 e sul 14,6 per cento. Nello stesso lasso di tempo, invece, le lunghe durate hanno subito una tendenza opposta passando da quota 87,5 degli ultimi mesi all’attuale 82,3 per cento.

In questo contesto, la domanda ridotta dei modelli a lungo termine sorprende. L’esperto del settore bancario Marc Parmentier spiega che: «Probabilmente il quadro dei tassi ipotecari bassi si è fissato nella mente dei clienti. Con l’aspettativa che anche nei prossimi anni i tassi continueranno a rimanere così bassi, alcuni titolari di un’ipoteca potrebbero aver preferito consapevolmente durate inferiori con tassi più bassi».


Dati su cui si basa comparis.ch
I dati dei tassi d’interesse si basano sui tassi d’interesse di riferimento di circa 70 istituti di credito. Per le durate richieste sono state analizzate le domande di finanziamento presentate a HypoPlus, servizio partner di comparis.ch, dalle persone interessate a un credito immobiliare, in seguito a una consulenza non vincolante. Dall’esperienza finora raccolta emerge che, nella maggior parte dei casi, i tassi d’interesse delle singole offerte ipotecarie sono inferiori ai tassi indicativi ufficiali. Il prossimo Barometro Ipoteche sarà pubblicato a metà luglio 2017.


comparis.ch