Voci senza confini, peccato: né incanto né poesia

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    Sono stata al concerto di “Voci senza confini” sabato sera. Ho proprio scelto di andarci, scartando altre concomitanze, per una voglia, sempre pronta a riemergere, di sentir cantare.

    A far gli onori di casa il Coro misto, organizzatore della serata. Con discrezione ed eleganza non ha rubato la scena: dopo tre canti, limpidi e ben eseguiti, ha lasciato spazio ai due cori ospiti, Coro di voci bianche e Coro Valtellina.
    La promessa di una serata di “incanto” nel canto è finita lì.

    Il nutrito gruppo di ragazzi in maglietta blu suggeriva freschezza e leggerezza, ma la violenza dell’accompagnamento alla tastiera del maestro copriva completamente le voci, rendendo l’ascolto assordante e quasi fastidioso.

    Non vi abbiamo quasi sentiti ragazzi, peccato, forse c’era del buono!

    Dopo un rumoroso e un po’ confuso cambio di scena, con consegna di dono ai ragazzi evidentemente al momento sbagliato, è stata la volta del Coro Valtellina.
    La loro esecuzione ha suscitato un impercettibile movimento tra i banchi del pubblico. Io l’ho interpretato come imbarazzo da parte di chi un minimo di orecchio musicale lo aveva.
    Imbarazzo per la pochezza dei contenuti nei canti e nelle presentazioni, ma purtroppo e soprattutto per le numerose stonature e la piattezza delle esecuzioni.

    Non è facile dire queste cose, infatti non volevo scriverle proprio! Ma poi ho pensato che a volte una critica sincera può diventare costruttiva. E credo che costruire sulla voglia di cantare di tutte quelle persone sull’altare ieri sera (sì tra l’altro era un altare, non il palchetto di una bocciofila!) sia davvero possibile.

    E’ dunque questa voglia di cantare che desidero rispettare e ringraziare, ma intanto, per un concerto, non basta. Non basta per soddisfare un pubblico numeroso che, in una serata piovosa, tra diverse alternative, ha scelto di venire ad ascoltare. C’era una responsabilità da mantenere.

    Volevamo incanto, e un po’ di poesia.

    Peccato.


    Serena Bonetti