Alunni autori con “La mia città a testa in giù”

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Su iniziativa dell’insegnante di classe Lino Compagnoni, gli alunni della 3 PL di Poschiavo hanno partecipato a Linguissimo, un progetto lanciato nel 2008 dal “Forum Helveticum”, che persegue lo scopo di risvegliare l’interesse dei giovani per i loro coetanei provenienti da altre regioni linguistiche della Svizzera, favorire l’uso concreto delle lingue straniere e promuovere la comunicazione interculturale fra i giovani.

Il docente Lino Compagnoni

Ma di che cosa si tratta concretamente? Linguissimo è un concorso di scrittura su scala nazionale, in cui i giovani di tutte le regioni linguistiche sono invitati ad inoltrare due testi: una composizione sul tema del concorso nella loro lingua materna e un autoritratto in un’altra lingua nazionale. Per l’edizione di quest’anno il tema scelto aveva un il titolo impegnativo, “La mia città a testa in giù”, tema sul quale i ragazzi erano liberi di scegliere la forma scritta più adatta ad esprimere una prospettiva originale sul loro luogo di vita e le loro utopie urbanistiche.

Gli alunni della preliceale di Poschiavo hanno così avuto occasione di dar libero sfogo alla loro fantasia, proponendo ognuno un racconto tratto dall’argomento proposto, scegliendo il titolo più adatto per la loro storia nella sequenza qui riportata:

Francesca Ferrari, Come foglia in una tempesta
Sinan Compagnoni, La mia città sottosopra
Jeanne Zanetti, L’umanità
Gioele Bongulielmi, L’invasione tecnologica
Carolina Rossi, Alehandra
Mirco Luminati, La Valposchiavo 400 anni fa
Wanda Compagnoni, Indimenticabile ma dimenticabile
Nicola Balsarini, La discrepanza della monotonia
Gianna Cagnoni, Tutto può cambiare in un istante
Gabriele Isepponi, La valle del futuro
Elisabeth Sterli, Sole all’improvviso
Damiano Capelli, Oltre l’oceano

Un’esperienza accattivante, che ha portato i ragazzi a confrontarsi con un livello di scrittura per loro inedito, in cui ne andava di creare un racconto con tutti gli ingredienti necessari per suscitare interesse e coinvolgere emotivamente il lettore. Sorprendenti sono stati i risultati di questo esperimento, che ha sì premiato solo tre partecipanti, ma che ha visto tutta la classe uscire vincitrice da un’esperienza didattica diversa e nel contempo costruttiva.

La 3. secondaria di Poschiavo che ha partecipato al concorso di scrittura “Linguissimo”

I migliori testi, quelli di Francesca Ferrari, Jeanne Zanetti e Elisabeth Sterli, hanno vinto la partecipazione a Berna all’incontro delle lingue (finale), che prevedeva fra l’altro anche un ritrovo con l’esperto di lingua italiana Sergio Savoia e interessanti confronti con alunni delle altre regioni linguistiche. Delle tre finaliste, solo Francesca ha intrapreso il lungo viaggio in treno fino a Berna per partecipare alla fase finale del concorso. I due giorni trascorsi nella capitale federale sono stati definiti dalla giovane alunna di Poschiavo un’esperienza unica e arricchente sotto ogni punto di vista.

Di seguito il riassunto dei tre racconti finalisti delle allieve di Poschiavo, che hanno preso parte a questa forma originale di scambio culturale tra le regioni linguistiche della Svizzera. I tre racconti verranno pubblicati integralmente nel prossimo Almanacco del Grigioni Italiano.

Un momento della presentazione dei racconti

L’umanità (Jeanne Zanetti)

Il concorso voleva, come condizione, che si descrivesse un mondo sottosopra. Allora mi sono posta la domanda: cos’è realmente un mondo sottosopra? Mi sono resa conto che è forse il nostro mondo ad essere quello sottosopra. Ho cercato di elencare tutti i tratti che contraddistinguono l’umanità: dalla ricerca della felicità al significato del potere, dalla catena dell’eredità che ci lega gli uni agli altri alla libertà e alla comunicazione, dalla religione alla tolleranza, dalla corruzione ai diritti, dalle paure all’amore. In conclusione, mi sono resa conto che il nostro mondo sottosopra dovrebbe venir girato e che forse il mondo giusto è quello riflesso negli occhi dell’umanità; l’unità che ci lega tutti, e che dà le risposte alle mie domande mostrandomi qual è il mondo girato… soprasotto. (Jeanne Zanetti)

Come foglia in una tempesta (Francesca Ferrari)

La storia è ambientata a cavallo tra due mondi: uno reale e l’altro immaginario, intercalando vari passaggi tra il presente e il surreale. Una bambina, la protagonista della storia, vive felicemente a Poschiavo; un paese semplice, sicuro e familiare. Immersa nelle sue mille preoccupazioni da adolescente non si accorge neppure di venir catapultata in un’altra realtà. In un mondo sottosopra, appunto! “Incantata dai riflessi di luce colorata che emanava e guidata dalla voglia irrefrenabile di infrangere delle regole, mi diressi, quasi ipnotizzata, verso di esso. Quell’oggetto sembrava moltiplicare all’infinito le mie voglie, le mie passioni e i miei desideri più nascosti e inimmaginabili. Impossibile fu resistere e, a ogni passo, la mia mente diventava più pesante ma il mio cuore era a un passo dallo spiccare il volo.” La protagonista viene trascinata da una corrente frenetica di emozioni, paure e dolori. Dopo aver visto aldilà di ciò che si vede, torna con occhi stanchi alla tranquilla vita di sempre… Ma, in fondo, qualcosa è cambiato!

Sole all’improvviso (Elisabeth Sterli)

Quella mattina mi alzai agitata causa di un sogno strano, un incubo. Mi diressi verso la cucina dove non trovai nessuno della mia famiglia. Anche in paese sembravano essere tutti scomparsi, solo nei corridoi silenziosi della mia scuola sentii una voce spaventata che chiamava il mio nome: era Melissa, una delle mie migliori amiche. Insieme decidemmo di provare a cercare qualcuno, ma in tutta la valle non c’era traccia di vita umana. Eravamo sole all’improvviso. Mentre perlustravamo la zona di Brusio, sentimmo dei rumori provenire da dietro una siepe; era il cane di Melissa e poco più avanti si trovava lei accasciata a terra a causa di una storta. Ci sembrava di essere finite in un film che avevamo visto qualche mese prima, in cui un ragazzo si sveglia completamente solo a New York, così decidemmo di comportarci proprio come il protagonista di quella storia e di aspettare che tutto tornasse alla normalità. Purtroppo però quello che ci stava accadendo sembrava non finire mai. Esasperate, decidemmo che avremmo messo fine a quell’incubo buttandoci dal ponte di Puntalta, ma una volta arrivate in fondo mi trovai davanti mia madre che, urlando, invitava ad alzarmi perché ero in ritardo per andare a scuola.


Piero Pola