Toni Morrison, considerata una dei massimi rappresentanti della scrittura afroamericana degli ultimi 50 anni, premio Nobel per la letteratura nel 1993. Questo libro, ricevuto in prestito da una mia conoscente 80enne, provoca e polarizza con tutto quanto ci si possa immaginare. Una madre e un padre bianchi (all’apparenza, ma in realtà provenienti da una lunga discendenza afroamericana) che partoriscono una figlia nera, al punto che il padre le lascia e la madre ripudia la sua stessa figlia. Non riesce a volerle bene e nemmeno a toccarla. Molte storie che si intrecciano, ognuna sullo sfondo di un America razzista e povera. Una madre delusa dalla vita, una figlia forte, plasmata dal non essere mai stata amata, un amore fresco, che però nasconde tristi segreti. Un fratello ucciso, una ragazza maltrattata e stuprata fin da piccola. Chi resta e chi fugge. Da una realtà spesso sconvolgente. Ma l’amore trova sempre una sua strada e una sua spiegazione. Anche se irrazionale, illogica, incredibile. Ho amato ogni dettaglio, e mi sono gustata la scrittura di un premio Nobel in lingua originale. Consigliato a tutti coloro che vogliono calarsi nei panni di un’altra, sconvolgente e dolorosa, ma mai inutile realtà.
Protagonista del nuovo romanzo di Toni Morrison – il primo ambientato in epoca contemporanea – è una giovane donna che si è scelta il nome di Bride, di bellezza straordinaria, anzitutto per la pelle di un nero lucente e assoluto, che l’ha resa unica e le ha dato successo. Famosa e richiestissima, Bride pare aver cancellato così l’insicurezza e la fragilità dell’infanzia, segnata da una madre fredda che non l’ha mai accettata proprio per quella pelle d’ebano tanto, troppo, più scura della sua. E le ha negato anche la più semplice delle forme d’amore. Ora, però, il passato torna per metterla alla prova, e per Bride arriva il momento di fare i conti davvero con la bambina che è stata, senza menzogne, né le proprie né quelle degli altri. Quelle di Booker, l’amante pieno di rabbia che è stato testimone della peggiore delle violenze. Quelle di Sweetness, la madre distante che l’ha respinta anche nel momento più difficile. Quelle della stessa Bride, disposta a tutto per una briciola d’affetto. I mali dell’infanzia non si dimenticano mai, è vero, ma si può scegliere di non restarne prigionieri e di essere liberi, per guardare al futuro con serenità.
di Manuela / pagina fb