Un doppio SI alla previdenza vecchiaia 2020

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Immagine da: www.ticinonews.ch

Sono passati ormai 70 anni dall’introduzione dell’AVS. Se nei suoi primi cinquant’anni è stata oggetto di revisione in dieci occasioni, da ormai vent’anni – a causa di disgraziate alleanze o di bocciature in votazione popolare – non ha più subito revisioni.

È dunque chiara la necessità di uscire da questa situazione di stallo, sostenendo un compromesso che ci permette di compiere un importante passo nella giusta direzione. Una riforma si impone per evitare che le finanze delle nostre assicurazioni sociali sprofondino e le rendite, attuali e future, vengano messe in pericolo.

La riforma della previdenza vecchiaia 2020 risana nel contempo il primo e il secondo pilastro. Senza le misure proposte nel 2030 verranno a mancare nelle casse dell’AVS circa 9 miliardi di franchi. Il fondo di compensazione non sarebbe più in grado di finanziare le rendite attuali. Considerata la prognosi è quindi fondamentale intervenire immediatamente. Questo non solo nell’interesse dei futuri beneficiari, ma anche dei pensionati di oggi per evitare che le rendite attuali vengano messe sotto pressione.

Cosa contempla la riforma della previdenza vecchiaia 2020? L’età di pensionamento di uomini e donne verrà armonizzata a 65 anni. Inoltre, l’aliquota di conversione della previdenza professionale verrà abbassata dall’attuale 6,8% al 6%. La riduzione tocca solo le rendite future e non ha alcuna ripercussione su quelle correnti. Le conseguenze per i pensionati dell’avvenire vengono equilibrate per il tramite di misure nell’ambito del secondo pilastro e nel primo pilastro con un aumento di 70 franchi al mese della rendita.

Le due misure illustrate da sole dovrebbero essere sufficienti per dimostrare come quella su cui siamo chiamati ad esprimerci è una vera e propria riforma. Per essere giusta una riforma del sistema previdenziale deve basarsi sul principio che tutti – giovani e anziani, donne e uomini, poveri e ricchi – vi apportino il proprio contributo. La riforma su cui voteremo il 24 settembre rispetta questo principio grazie al ruolo determinante del PPD.

Sono convinto che ad essere fuori luogo siano, invece, sia le pretese della sinistra di aumentare le rendite per miliardi di franchi, sia quelle di UDC e PLR che vorrebbero sottomettere al Popolo una riforma focalizzata sulle riduzioni senza tenere nella dovuta considerazione il diritto di ogni singolo ad avere una previdenza vecchiaia sicura. Per il PPD era importante trovare il giusto equilibrio fra finanze stabili e buone condizioni quadro per le nostre PMI e giustizia sociale.

Per il nostro Paese quella della previdenza 2020 è una delle riforme più importanti degli ultimi decenni. Dopo vent’anni di discussioni, dibattiti e votazioni senza risultati, abbiamo finalmente una soluzione equilibrata per l’intera previdenza vecchiaia. La riforma renderà le nostre assicurazioni sociali più giuste, più solidali e più stabili.  La sicurezza sociale è un’immensa conquista del nostro Paese, con la quale non si può giocare politicamente.

Per questi motivi è con la massima convinzione che invito a votare un doppio SI alla previdenza vecchiaia 2020 il prossimo 24 settembre.


Martin Candinas, consigliere nazionale PPD