Bregaglia, la montagna si placa, graduale ritorno a normalità

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Un mese dopo la grande frana, in Val Bregaglia la situazione sembra tornare gradualmente alla normalità: i movimenti di roccia sul Pizzo Cengalo diminuiscono, come anche il pericolo di nuove frane e colate detritiche. Il prossimo obiettivo delle autorità è il rientro delle persone nelle proprie case il prima possibile.

Con la frana del 15 settembre – spiega il Comune di Bregaglia in una nota – terza in ordine di grandezza dopo quelle del 23 agosto scorso e del 2011, il materiale a rischio di scoscendimento è praticamente crollato completamente ed i movimenti della parte critica di roccia sono diminuiti. Bisogna tuttavia prevedere delle ulteriori frane in qualsiasi momento.

Anche il pericolo di colate detritiche è calato: le temperature basse, infatti, riducono le quantità di acqua proveniente dallo scioglimento dei ghiacciai e le precipitazioni cadono soprattutto sotto forma di neve. Anche qui però non si può dichiarare cessato il pericolo in caso di un rialzo delle temperature e di forti piogge.

Quando il ritorno a casa

Al momento non si può ancora definire quando sarà possibile revocare l’evacuazione di Bondo, Spino e Sottoponte. I lavori di ripristino procedono a pieno ritmo e nel giro di tre settimane Bondo dovrebbe avere una nuova strada d’accesso, attraverso cui si potrà raggiungere il paese senza attraversare la zona rossa ancora a rischio.

Bisogna, però, ripristinare la fornitura di corrente e l’erogazione di acqua potabile. Altra condizione fondamentale per il rientro degli abitanti nelle proprie case è lo svuotamento del bacino di ritenzione e del letto del fiume Maira.

Danni per diversi milioni

L’ammontare dei danni alle infrastrutture, nonché a privati e ditte, non può ancora essere determinato: delle stime saranno possibili solo quando si potrà accedere senza pericolo agli immobili e dopo averli sgomberati. È tuttavia già evidente, scrive il Comune, che i danni alle infrastrutture comunali sono di svariati milioni.

Proseguono intanto le manifestazioni di solidarietà in sostegno dei territori colpiti: la Catena della solidarietà ha raccolto 4,3 milioni di franchi, mentre sul fondo aperto dal Patronato svizzero per i comuni di montagna in favore di Bondo sono confluiti 1,3 milioni. Sul conto comunale per le donazioni, infine, sono stati versati 1,9 milioni di franchi.


ATS