La solitudine dei numeri primi – Paolo Giordano

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Un libro entusiasmante sulla storia di due ragazzi invischiati nella solitudine, Alice e Mattia. Lei zoppa per via di un incidente sciistico, lui affetto dalla sindrome di Asperger, simile all’autismo. Un trauma che li segnerà e accompagnerà per tutta l’adolescenza, nonché due vite parallele che si allontanano e si respingono. A tratti invece vicinissime, me che non convergono, anzi crescono. Due ragazzi “particolari” visti, per l’appunto, come due numeri primi che sono divisibili soltanto per uno o per loro stessi e che, nonostante saltuari punti di contatto, non s’incontreranno mai. Un libro davvero intenso questo, che non stanca mai in nessun passo catturando fin da subito l’attenzione del lettore, tenendola poi viva in un crescendo di complessità e profondità. Consigliatissimo.

Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano “primi gemelli”: due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero. Un romanzo d’esordio che alterna momenti di durezza e spietata tensione a scene rarefatte e di trattenuta emozione, di sconsolata tenerezza e di tenace speranza.


di Giorgio / pagina fb