Una volta il Natale era annunciato da un vero inverno con la neve e dalla Novena di Natale. Le campane a sera suonavano proprio una melodia, in quel modo diverso che anche noi bambini avvertivamo come annuncio di festa, o perlomeno di attesa.
Oggi tutta questa magia non c’è più, già in novembre negozi, vetrine, pubblicità e televisione ci bombardano invitandoci a cavalcare il consumismo. Si arriva al 24 così logorati da sperare solo che passi tutto in fretta. Non ci accorgiamo neppure se le campane suonano ancora di sera.
Di sicuro molti di voi tutto questo can-can lo detestano e ne subiscono il fascino inverso, negandosi alla corsa ai regali. Qualcun altro, più metodico, spalma invece su tutto l’anno l’acquisto regali, seguendo le occasioni, e mettendo i pacchetti da parte fino al fatidico 25 dicembre. Poi c’è sempre chi proprio all’ultimo momento ha un ripensamento, e cede a cercare il regalo disperatamente e con ancora più foga di tutti quelli che fino a lì snobbava.
Insomma ce n’è per tutti!
Oggi vorrei darvi un’idea: semplice, richiede un clic, potete farlo da casa e mi sembra anche un regalo utile.
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Amici fuori valle legati a questo pezzo di terra, parenti lontani, ma anche vicini, curiosi di scoprire la cronaca della valle in tempi reali ne abbiamo tutti. Tanti non hanno magari neanche mai pensato di abbonarsi, si accontentano di leggere i titoli o gli articoli che qualcun altro gli invia.
Perchè allora non rendere più facile la lettura regalando un abbonamento?
Potrebbe essere un modo di avvicinare una persona cara al nostro mondo, di renderla partecipe, con un regalo che viaggia sempre in tempo reale e a chilometro zero.
Il Bernina cerca di offrire una pluralità di idee, si propone come palestra per diversi nostri giovani appassionati di scrittura, e diventa addirittura “taul rudont” virtuale, riunendo e collegando tra loro valposchiavini sparsi un po’ ovunque nel mondo.
Non sarà un modo di risuscitare le campane, ma potrebbe almeno essere un regalo non consumistico, non imballato nella plastica, nuovo ogni giorno, capace di ridare all’abbonato ancora il piacere dell’attesa.
Ecco, il piacere dell’attesa: era questo che ci capitava a Natale, no?
Serena Bonetti
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