Lo scaricabarile e “al rütt”

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Mi ricordo come se fosse ieri. Mi trovavo a Brig, aspirante ufficiale, famelico, non sovrappeso, e la sera non era mai lunga abbastanza. Un giorno, mi fu dato l’incarico di preparare un tiro con l’impiego di mitraglie manovrate da alcune dozzine di altri aspiranti provenienti da tutta la Svizzera. Sul passo del Sempione. Tant’è!
Insomma, si voleva provare le mie capacità organizzative: non aspettavo che questo momento.
Mi misi al lavoro, organizzai materiale (diurno e notturno), munizione, mezzi di trasporto, autisti, bersagli, guardie di sicurezza, orario e luogo di partenza, come quello d’arrivo e consultai le pubblicazioni di tiro. Scelsi un camerata responsabile per ogni incarico, il quale fu istruito a voce (con discussione) come pure tramite ordine scritto. Perfetto, mi dissi. La mattina, alle 06.00 c’erano tutti, pronti per la partenza. Spavaldo su di una Jeep, diedi il via. Mezz’ora dopo, eravamo già in corsa a conficcare i bersagli nei pascoli ormai rossi dalle foglie dei mirtilli, in una magnifica giornata d’autunno, sopra i 2000.
L’idillio durò poco: la munizione era rimasta a Brig.
L’istruttore, un maggiore*, mi chiamò a rapporto. “È colpa di un mio camerata”: dissi.
Mi chiese come mai non l’avessi controllato. “Non ho l’arroganza di andare a ispezionare dei miei pari, Signor Maggiore”, risposi. Lui: ”Non le sembra piuttosto che sia la sua risposta ad essere arrogante?” Touchè!
Ora faccia vedere finalmente di che pasta è, o se ne vada a casa!”, fu la conclusione.
Chiesi scusa davanti a tutti.
Con la coda tra le gambe, lavorai come un forsennato e ventiquattro ore dopo mi ritrovai pienamente riscattato.
Da quella volta in poi, non ho mai dimenticato di tenere in altissima considerazione i cosiddetti “requisiti favorevoli” al compimento di un progetto di cui faccio parte: qualsiasi esso sia. Le leggi e le dinamiche dell’anticipazione sono diventate per me prioritarie. Al contrario, cerco di evitare a tutti i costi di dover reagire a cose fatte.
Come cittadino faccio però parte di “progetti comuni”, solo in senso lato.
Anzi, se gli stessi vanno male, li subisco solamente. Come la maggioranza.

Sì, ho veramente voglia di parlare di “rütt”, rifiuti e per di più, i nostri. Purtroppo cambio l’intonazione, devo adottare un’ottica di gestione aziendale e vagliare, approfondire, in tale modo.

Ecco i dati:

  • 30.11.2014 Comunicato del Canton Grigioni

Dopo il chiaro Sì alla riforma PF, anche la legge mantello sulla riforma territoriale ottiene il consenso della maggioranza della popolazione. L’attuazione del progetto deve avvenire con effetto il 1° gennaio 2016.

  • La RVP, una struttura, già a corto d’incarichi da parte dei comuni (al di fuori della gestione “rifiuti”) diventata obsoleta a causa di una votazione cantonale, passa alla fine dell’anno 2015 a un’altra. La RB.
  • La stessa RVP ha in mano una patata bollente (il ricorso sull’assegnazione dello smaltimento della spazzatura che perdura da qualche tempo e che sarà conosciuto pochi giorni lavorativi prima della sua scomparsa) e non risolve in tempo debito il nodo giuridico: pur avendo ottenuto ragione dalla sentenza del Tribunale Federale.
  • I sindaci delle due Comunità di Valle facevano parte della vecchia RVP ed erano a conoscenza della situazione intricata riguardo agli appalti dello smaltimento dei rifiuti. Gli stessi rappresentanti erano coscienti di diventare le colonne portanti della nuova struttura, mentre gli altri membri della Regione Bernina, all’epoca, non sapevano manco se sarebbero stati cercati per questo incarico.
  • Non si ottemperano i requisiti favorevoli al compimento del progetto: né da parte della vecchia struttura né da quella che sarà la nuova Regione. Concretamente: non si creano scenari né si anticipa la nascita della nuova organizzazione. Una mancanza completa di dialogo e di pianificazione.
  • Vari partiti erano presenti nella vecchia struttura.
  • La Regione Bernina è partita senza un incarico specifico inerente lo smaltimento dei rifiuti.
  • I Comuni prestano giustamente dei servizi. Lo smaltimento è stato ampiamente accettato dalla popolazione come incarico da dare alla Regione Bernina. Se nella forma la sentenza annulla la votazione popolare del 21 maggio 2017, la volontà della popolazione è chiaramente manifesta.
  • Negligenza benigna? Non ci interessa. È ora e tempo che, come nei vecchi Concili, ci si sieda attorno ad un tavolo e non si esca prima di aver trovato una soluzione.
  • È giunto il momento di dimostrare alla popolazione quanto valgono i loro rappresentanti in situazioni complicate e smettere di spendere soldi per inerzia.

Buon lavoro! Grazie.

Un vecchio cittadino di Brusio che sogna un avvicinamento della gente della nostra valle. Anche con il rütt.


Roberto Nussio

 

* Efrem Cattelan, diventato più tardi famoso come Rico nella P26, un’organizzazione di guerriglia / resistenza Svizzera nel caso l’esercito fosse stato travolto.