Appaltopoli grigionese: una questione di trasparenza, ma non solo

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Da ormai più di una settimana sta tenendo banco sui media cantonali e nazionali la vicenda che vede alcune ditte di costruzione engadinesi implicate in una inchiesta della Commissione federale della concorrenza (COMCO) che le accusa di aver organizzato un cartello per le offerte in circa 400 bandi per opere di costruzione. Le accuse della COMCO sono molto pesanti come pesanti sono le multe inflitte alle ditte implicate (7.5 millioni di franchi) e le conseguenze a livello politico che questa inchiesta sta avendo. Non è nostro compito né quantomeno nostro desiderio dare una valutazione giuridica sulla vicenda, sarà il Tribunale amministrativo federale a dire l’ultima parola su questa incresciosa vicenda.

Ci sono aspetti di questa appaltopoli grigionese sui quali però è opportuno riflettere.

  1. La trasparenza. A ragione molti chiedono a gran voce di fare chiarezza su questi appalti truccati. Ci associamo ben volentieri a questo coro. Allo stesso tempo desideriamo ricordare quanto nel recente passato la frazione socialista in Gran Consiglio si sia prodigata per rendere più trasparente l’operato del Cantone e dei Comuni. I Grigioni sono stati uno degli ultimi cantoni che si è dotato di una legge sulla trasparenza. In base al principio della trasparenza i cittadini possono richiedere all’amministrazione cantonale atti che li riguardano. La richiesta all’accesso a queste informazioni può essere negata solo se vi sono interessi pubblici preponderanti. Purtroppo il Gran Consiglio ha deciso di non estendere lo stesso principio della trasparenza alle amministrazioni comunali. A nostro avviso una occasione mancata per aumentare la fiducia dei cittadini verso il livello istituzionale più vicino a loro. Nutriamo la viva speranza che la vicenda in questione convinca i comuni a introdurre normative analoghe a quelle cantonali. Non potrà che giovare alla credibilità della politica!Ancora
  2. La sicurezza. Il credito per la rete stradale è una voce di spesa che incide molto sul bilancio del Cantone. La COMCO non ha potuto quantificare i costi in eccesso che il cartello tra le ditte incriminate ha implicato per il Cantone e per la Ferrovia Retica. Si tratta di certo di svariati milioni di franchi. Anche nel Grigionitaliano molte opere di ingegneria civile, che aumenterebbero la sicurezza della viabilità, come ad esempio la messa in sicurezza della A13 o la strada che porta a Viano, per non parlare delle circonvallazioni che aspettano la loro realizzazione. Pensiamo a quante opere di questo genere sarebbero già realtà se il Cantone non fosse stato ingannato!
  3. L’efficienza. Allo Stato, a ragione, si chiede più efficienza nell’utilizzo dei soldi del contribuente. Prendiamo quindi spunto da questa vicenda per una riflessione più in generale sull’infrastruttura che lo Stato deve mettere a disposizione del cittadino e dell’economia. Infrastruttura che non deve essere per forza di cose significare sempre più strade, ma anche per esempio una rete di fibre ottiche indispensabile, a nostro avviso, se vogliamo affrontare le sfide legate alla digitalizzazione.
  4. La credibilità delle istituzioni. Il Governo ha disposto due inchieste amministrative per chiarire il ruolo dell’Ufficio tecnico nell’assegnazione degli appalti e per chiarire il ruolo della Polizia. Molto probabilmente anche il Gran Consiglio deciderà di istituire una Commissione parlamentare d’inchiesta sulla vicenda. Ben vengano queste inchieste. Non ci azzardiamo a fare previsioni e se avranno dei risvolti penali per taluni o meno.

La vicenda è troppo seria per scadere in luoghi comuni o per fare del qualunquismo sui rapporti che possono intercorrere tra parte del mondo dell’economia, l’amministrazione cantonale e la politica. Per aumentare la credibilità nelle istituzioni è però più che lecito chiedersi se non sia necessario un ricambio nei vertici dei singoli dipartimenti cantonali, per evitare che un’altra appaltopoli si ripeta nel nostro Cantone.

Il 10 giugno i cittadini grigionesi eleggono il Gran Consiglio, ai nostri concittadini chiediamo il sostegno, con la promessa di un impegno incondizionato a favore del Grigioni Italiano.


Manuel Atanes, Granconsigliere, Roveredo

Dario Monigatti, Granconsigliere, Brusio

Franco Vassella, candidato al Granconsiglio per il Circolo di Poschiavo

1 COMMENTO

  1. L’appaltopoli dell’Engadina Bassa e la triste storia di Adam Quadroni sono note agli addetti ai lavori già dalla fine dell’anno scorso. È stata tenuta in naftalina e portata all’attenzione nazionale circa un mese fa al momento giusto per poter influenzare le votazioni del Consiglio di Stato….. dunque sembrerebbe che la politica abbia guidato l’informazione. La storia ha toccato in primo luogo Felix ( che ha abbandonato) ma pure Parolini e Schlegel e un pò più di striscio pure Cavigelli e Rathgeb. Dunque 4 partiti su 5 sono toccati. Tutti i partiti politici cantonali hanno chiesto piena chiarezza come è giusto che sia. Vedremo l’esito delle varie inchieste. Come spesso capita però le sentenze sono già state fatte senza aspettare l’esito delle inchieste e ben si prestano per la campagna elettorale. Io dico che non basta la campana del Signor Quadroni per farsi un’opinione perchè spesso la verità stà nel mezzo.