Il Soundpainting approda a Brusio

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    Sabato 27 ottobre, presso la palestra delle scuole di Brusio, si terrà un laboratorio musicale di Soundpainting (metodo di composizione istantanea), aperto a tutti gli strumenti. Al termine, seguirà una rappresentazione aperta al pubblico. Gli ideatori di questo progetto, la cui partecipazione è totalmente gratuita, sono Fabio Pola, Emma Pola ed Alessandro Rezzoli.

    “Il Soundpainting – spiega Fabio Pola – è un linguaggio di segni attraverso i quali il Soundpainter indica ad uno o più performers chi deve “creare” cosa, come e quando attraverso istruzioni specifiche o aleatorie. Il gruppo, con le sue risposte, influenza a sua volta le reazioni del conduttore, dando luogo ad una improvvisazione strutturata in tempo reale. Talvolta il Soundpainter sa che cosa riceverà dagli artisti, talvolta no: compone in base a ciò che succede nel momento, cercando di valorizzare i singoli interpreti e di mantenere al contempo una certa fluidità musicale complessiva”.

    Fabio Pola, 25 anni, in giugno ha terminato il conservatorio a Lucerna, dopo un bachelor in direzione di orchestra fiati e un master in eufonio e pedagogia. Ha appreso l’arte del Soundpainting con Sebastian Rozo e seguendo Walter Thompson (ideatore del Soundpainting). Da un anno a questa parte ha organizzato dei workshop, introducendo bambini e ragazzi a questa arte di improvvisazione di gruppo.
    Attratti da uno di questi progetti a Domat/Ems, Emma Pola (16 anni, studente alla scuola cantonale di Coira con la passione per il flauto traverso e la musica in generale) e Alessandro Rezzoli (18 anni, falegname a Samedan, suona la tromba e canta nel coro di Brusio) si sono attivati per realizzare un incontro di Soundpainting anche a Brusio.

    Il concerto a Domat/Ems

    “Grazie alla loro collaborazione – spiega infatti Fabio Pola – ho potuto organizzare questo tipo di evento anche in Valposchiavo. Esso è aperto a ragazzi e adulti che studiano uno strumento musicale da almeno 2-3 anni. Il pomeriggio sarà strutturato in due parti: dalle 14:30 in avanti avrà luogo un laboratorio musicale dove i partecipanti riceveranno le basi del Soundpainting e si confronteranno in modo attivo e spontaneo a questa teoria musicale. Dalle 17:00 in poi, invece, avrà luogo un concerto aperto al pubblico, al quale tutta la popolazione è invitata”. Per partecipare al workshop è necessario telefonare ad Emma Pola (079 287 84 31).

    Il Soundpainting, denominata anche “l’arte della composizione istantanea”, fu inventata nel 1974 dal compositore newyorkese Walter Thompson. “Praticare Soundpainting, almeno come interprete, – spiega Fabio Pola – non necessita obbligatoriamente di competenze musicali approfondite, né di straordinarie abilità esecutive, e ciò lo rende accessibile a musicisti di ogni livello. A livelli base, viene praticato con successo anche da prescolari e da persone affette da deficit particolari, con enorme beneficio psicofisico. Combinando diverse modalità comunicative (verbali, visive, uditive e cinestetiche) il Soundpainting risulta un’esperienza olistica, trasversale, capace di coinvolgere studenti di tutte le età all’interno del processo creativo, nel rispetto delle diverse personalità e sensibilità. Mediante la figura del Soundpainter la creatività innata degli interpreti viene estratta e sviluppata in modo costruttivo in un formato di apprendimento esperienziale che permette agli studenti di conoscere meglio se stessi e il mondo in cui vivono, favorendo l’interazione con il prossimo”.

    “L’aspetto veramente interessante – aggiunge Fabio Pola – è che il risultato sonoro è sempre un’incognita, ed è frutto diretto dell’alchimia tra i membri dell’ensemble e il direttore. Ha senso praticarla all’inizio dello studio della musica così come in stadi successivi proprio per la sua capacità di rinnovare il rapporto con il proprio strumento. Parlando da musicista di formazione “classica” posso dire che il Soundpainting mi ha permesso di affrontare l’esibizione in modo molto più “easy”, nonché di compiere notevoli passi avanti dal punto di vista espressivo. Sicuramente – conclude Pola – implementare questo tipo di esperienze all’interno dei conservatori e delle scuole di musica potenzierebbe l’educazione musicale nella sua totalità e arricchirebbe molto studenti e docenti, con il risultato di un innalzamento del livello di creatività”.


    Marco Travaglia

    Marco Travaglia
    Caporedattore e membro della Direzione