In Svizzera non è necessario un inasprimento del diritto vigente per uno sviluppo del territorio sostenibile. La revisione parziale della legge sulla pianificazione del territorio (LPT 1) entrata in vigore il 1° maggio 2014 prevede già misure efficaci contro la dispersione degli insediamenti e per la promozione di uno sviluppo degli insediamenti verso l’interno.
La commissione parlamentare per l’ambiente, i trasporti e l’energia del Cantone dei Grigioni, di cui faccio parte, si è chinata sulla revisione della legge sulla pianificazione territoriale durante il mese di settembre 2018; in ottobre il Gran Consiglio ha approvato la revisione. Ora tocca ai comuni adattare le proprie leggi a quelle di diritto superiore e aggiornare la pianificazione territoriale del proprio comune. In base agli adeguamenti legislativi, molti comuni anche del Grigioni italiano dovranno ridurre la propria zona edificabile.
Nel 2019, a livello federale, sarà discussa in Parlamento la seconda revisione della legge sulla pianificazione del territorio (LPT 2). La revisione propone diverse nuove regolamentazioni relative alla costruzione fuori dalle zone edificabili.
L’iniziativa in questione non solo vanifica il lavoro svolto negli ultimi 5 anni, ma impone a livello svizzero uno stop improponibile a nuovi azzonamenti. Cito il testo dell’iniziativa: La delimitazione di nuove zone edificabili è ammessa soltanto se è tolta dalla zona edificabile un’altra superficie non impermeabilizzata di dimensioni almeno equivalenti e con un potenziale valore di reddito agricolo comparabile. Possiamo solo immaginare cosa accadrebbe alle zone periferiche del nostro cantone e ai cantoni che al momento sono confrontati con uno sviluppo economico moderato o basso.
Per costruzioni fuori della zona edificabile il testo dell’iniziativa prevede: Fuori dalla zona edificabile sono autorizzati esclusivamente edifici e impianti a ubicazione vincolata destinati all’agricoltura dipendente dal suolo o edifici a ubicazione vincolata d’interesse pubblico. Potremo scordarci di ricevere qualsiasi permesso di costruzione per i nostri monti o per le infrastrutture turistiche.
Io dico NO a un’iniziativa sproporzionata e inutile.
Giovanni Jochum