LIA 2019 presso la Scuola Professionale di Poschiavo

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Da sinistra: Paola Rodigari, Michelle Tuena, Serena Cortesi, Alexia Cometti e Martina Plozza.

Siamo le apprendiste impiegate del commercio al dettaglio al terzo anno presso la Scuola Professionale di Poschiavo. In questo articolo vi vogliamo presentare i nostri lavori individuali d’approfondimento (LIA) che abbiamo svolto come ricerca finale per la nostra formazione.

Alexia Cometti, 19 anni, Caseificio Valposchiavo: “Raselli erboristeria biologica”
Ho la passione per gli animali e la natura, e proprio per questo motivo ho scelto l’erboristeria biologica di Reto Raselli come tema per il mio LIA finale. Ho trattato sostanzialmente i principali prodotti che abbiamo nel nostro assortimento in negozio, ho spiegato la storia dell’azienda di Reto Raselli, i procedimenti e la lavorazione delle erbe aromatiche.
Sono molto soddisfatta del lavoro svolto, grazie all’aiuto delle mie colleghe e degli insegnanti, nonché di Reto che mi ha accolta nei suoi campi e spiegato tutto ciò che mi serviva per completare al meglio la mia presentazione.

Serena Cortesi, 19 anni, Coop Poschiavo: “Dalla fabbrica di cioccolato al negozio di paese”
Ho scelto questo argomento perché mi ha sempre interessato la pasticceria e soprattutto la lavorazione del cioccolato. Da piccola il mio sogno nel cassetto era quello di diventare pasticciera, ma poi col tempo mi sono resa conto che questo mestiere è davvero impegnativo e ho iniziato a rivalutare la mia scelta. Ho fatto delle visite così da personalizzare il più possibile la mia ricerca: sono stata in un museo del cioccolato e pure in un negozio di paese, dove ho scoperto moltissime cose nuove come ad esempio il fatto che il cioccolato bianco in realtà non è propriamente considerabile “cioccolato”. Sono molto fiera del mio LIA e mi sono divertita molto a farlo.

Martina Plozza, 21 anni, Panetteria pasticceria Alpina Le Prese e Rosso Bernina Poschiavo: “Donare ti fa essere speciale… puoi salvare una vita!”
Per il mio LIA ho scelto il tema “donazioni d’organi” perché a diciotto anni ho deciso di diventare donatrice d’organi e di sangue, visto che a quell’età si diventa adulti e si possono prendere le decisioni autonomamente. In questa ricerca parlo dei vari organi che si possono donare, inoltre cito gli ospedali svizzeri specializzati nei trapianti. Ho ascoltato delle testimonianze di signori che hanno ricevuto un organo tramite donazione. Ho aggiunto pure dei grafici che indicano quante persone ci sono in Svizzera in lista di attesa e che hanno avuto la fortuna di ottenere un trapianto d’organi e infine la mia scelta di essere donatrice. Spero che chi lo leggerà possa trovare piacere. Ringrazio i due testimoni che mi hanno raccontato la loro esperienza.

Paola Rodigari, 21 anni, Tosio Arredamenti Poschiavo: “I bambini e il loro sviluppo”
Ho deciso di trattare lo sviluppo dei bambini per il mio LIA perché ho sempre adorato stare a contatto coi bambini e volevo scoprire più concretamente il loro mondo e quello di mia sorella minore in particolare.
Da bambina desideravo fare la maestra d’asilo o stare semplicemente coi bambini. Dopo l’apprendistato ho intenzione di lavorare due anni per imparare meglio il tedesco e poi iniziare un apprendistato di maestra d’asilo nido o come operatrice socio-sanitaria nel reparto neonatale.
Mi ritengo molto fortunata ad aver trovato un posto di lavoro che mi permetta di essere a così stretto contatto coi bambini. Non avrei mai immaginato di avere l’opportunità di unire il mio sogno all’ottenimento del diploma.

Michelle Tuena, 25 anni, Pozzy SA Poschiavo: “Canapa, una speranza per la terra”
Ho scelto il tema della canapa, in particolare i suoi molteplici utilizzi ecologici in ambito alimentare, tessile, edile, come plastica ecc., nella speranza di spostare l’attenzione dal principio psicoattivo e porla su tutti i benefici che questa pianta potrebbe portare.
Credo che la canapa sia l’ennesima spettacolare conferma che in natura è presente tutto ciò che ci serve. Basta dare importanza all’ecosistema, invece che continuare a credere di esserne i padroni. Dobbiamo renderci conto che tutti i soldi e la tecnologia del mondo non potranno mai ‘costruirci’ una nuova Terra, ma che è lei stessa a donarci un’infinita ricchezza interiore. Come disse Gandhi: “Sulla terra c’è abbastanza per soddisfare i bisogni di tutti, ma non l’ingordigia di pochi.”