Notre-Dame de Paris – Victor Hugo

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La gioia di vivere che mi sta dando questo libro la provo solo quando mi imbatto in grandi opere letterarie. Non mi è mai capitato di ridere di gusto leggendo un classico, eppure questo ci è riuscito. Impossibile dimenticarsi dei personaggi che affollano la storia, che ti rimangono impressi nell’animo come dei fulmini caduti su una roccia: Claude Frollo, arcidiacono di Notre-Dame, uomo di una erudizione tenebrosa, ossessionato dall’alchimia e dal suo scapestrato fratello minore, refrattario alla conoscenza; la zingara Esmeralda, dotata di una bellezza luminescente, e la sua capretta speciale Djali; il poeta e filosofo Gringoire, tormentato dal desiderio di successo e dall’amore; e infine lui, la star, il gobbo Quasimodo, campanaro di Notre-Dame, compenetrato con corpo e anima nella cattedrale, suo luogo simbiotico.
Al momento sono a metà dell’opera ma vorrei essere solo alla metà della metà del primo libro, tanto è l’ardore che mi suscitano le immagini di Hugo.
Grazie Hugo, grazie.
Sono felice di esistere solo per potere leggere un libro così.

Esmeralda, una giovane zingara di grande avvenenza, è solita danzare sul sagrato della chiesa di Notre-Dame, cuore della Parigi medievale. L’arcidiacono Frollo è attratto dalla giovane donna e, pur fra sentimenti contraddittori, cerca di farla rapire dal campanaro Quasimodo, un essere deforme fino alla mostruosità. Ma il capitano Phoebus de Châteaupers la trae in salvo e conquista il suo amore. Una vicenda melodrammatica, tetra, grottesca, che ha commosso lettori di tutti i tempi e spesso ispirato il mondo del cinema.


di Sebastiano / pagina fb