Bisogna rafforzare l’agricoltura di montagna

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Il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB) vuole sostenere meglio l’agricoltura di montagna. Di conseguenza, il SAB chiede delle correzioni della « Politica agricola 2022 » e si oppone all’iniziativa sull’acqua potabile pulita ed anche a quella per una Svizzera senza pesticidi sintetici. Entrambe vengono respinte, perché giudicate troppo radicali. D’altra parte il SAB ha presentato la sua nuova visione a favore delle regioni di montagna.

A Diablerets, giovedì 29 agosto, si è tenuta la 76esima assemblea generale del SAB. Tutti quelli che vi hanno partecipato si sono occupati intensamente delle questioni legate al futuro delle regioni di montagna e rurali. Un documento, elaborato dal SAB, ha presentato uno sviluppo prevedibile per gli anni futuri. Questo ultimo indica che le evoluzioni demografiche, i cambiamenti climatici, la mondializzazione, oltre alle “megatendenze”, avranno un impatto importante. Tuttavia, la loro influenza potrà variare notevolmente, in relazione alla regione considerata e secondo le condizioni locali. Per il SAB, è essenziale che le regioni di montagna anticipino queste evoluzioni, nell’idea di adottare un approccio positivo e di sfruttare le opportunità che siano loro offerte.

Visione 2035 per le regioni di montagna e rurali

Nell’ambito di questo lavoro rivolto alle prospettive future, il SAB ha elaborato una visione che copre un periodo che si protrae sino al 2035. Dal punto di vista del SAB, le regioni di montagna e rurali resteranno, per i prossimi 15 anni, dei luoghi attrattivi per viverci, lavorare e rilassarsi. Per rendere concreta questa visione, il SAB si appoggia, tra l’altro, sulla valorizzazione delle risorse endogene e sulla digitalizzazione. Tuttavia, il rafforzamento dell’identità regionale e l’intensificazione della cooperazione tra spazi urbani e rurali rappresentano anche delle linee d’azione importanti. Secondo il SAB, la creazione e il ricorso a delle reti internazionali permette di scambiare delle idee e di creare degli impulsi.

Rafforzare l’agricoltura di montagna

L’assemblea generale del SAB è terminata con un dibattito sul futuro dell’agricoltura di montagna. L’evoluzione di quest’ultima dipende da molte decisioni politiche prese a livello federale. Il messaggio del Consiglio federale sulla politica agricola 2022, annunciato per la fine del 2019, è atteso con impazienza. Il SAB si è impegnato a rafforzare l’agricoltura di montagna. In questo contesto, il SAB sostiene, tra l’altro, l’introduzione di un contributo di base per le aziende , in particolare per quelle di piccole dimensioni. Chiede anche il mantenimento delle regole in vigore, rispetto alle esigenze di formazione per gli agricoltori a tempo parziale, oltre che per le misure destinate a valorizzare la lana di pecora. Infine, il SAB respinge delle nuove misure giudicate troppo restrittive. Si tratta in particolare dell’iniziativa sull’acqua potabile e di quella sui pesticidi. Nei due casi, il margine di manovra dell’agricoltura risulterebbe troppo drasticamente ridotto. Tuttavia, il SAB sostiene le misure che promuovono un migliore utilizzo dei pesticidi, come previsto dalla politica agricola 2022. Questi punti sono stati discussi durante l’assemblea generale alla presenza di Christine Bulliard-Marbach, presidente del SAB, di Simon Hasler, dell’Ufficio federale dell’agricoltura e di Sarah Pearson Perret di Pro Natura Svizzera.

Daniel Blatter : nuovo membro del Comitato del SAB

In occasione dell’assemblea generale, Daniel Blatter, segretario della regione del Toggenbourg (SG), è stato anche nominato nel Comitato del SAB. Sostituisce Raffaele de Rosa, che è stato eletto all’interno del Consiglio di Stato ticinese, ad aprile 2019.


Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB)