La coda è infinita, i pannelli informano di lavori e congestioni in arrivo. Sto tornando in auto da una due giorni zurighese, sono intrappolata in un mare di auto, quasi tutte con il solo conducente a bordo; rifletto sull’efficienza dei mezzi pubblici e mi chiedo perché ci siano tante macchine. Confido che la situazione verso Lucerna migliori un po’, ma nulla accade: cambiano solo le targhe delle auto che mi circondano, tutto il resto è identico. Traffico disarmante, quasi una coda unica Zurigo – Lucerna. Se non arrivassi da una immersione digitale, tra prototipi, discussioni e relazioni su smart city, mobilità, governo, tecnologia digitale, avrei derubricato il viaggio come semplice sfortuna; invece le ore in coda mi costringono a riflessioni forzate. La prima, banale, ha a che fare con il volume di traffico che stritola buona parte d’Europa. A interessarmi, però, sono le ragioni: nei Paesi ad alta inefficienza – e non è certo il caso della Confederazione! – il fenomeno è per lo più il risultato di mezzi pubblici scadenti e infrastrutture inadeguate. Qui, rifletto con gli amici, potrebbe essere il segno tangibile di un tessuto produttivo e sociale dinamico e in buona salute, che si muove e costruisce, anche se i disagi finali non sono così diversi e impattano su qualità della vita e sostenibilità. Appunto, benedetta sostenibilità! Mobilità e sostenibilità sono due tipici ambiti di declinazione del “Digital”.
La trasformazione digitale in atto (gli analisti la definiscono più correttamente “Viaggio” digitale) ha, ovviamente, impatti sulle tre dimensioni della sostenibilità: economica, sociale e ambientale. Sempre in senso positivo? Lo verificheremo negli anni futuri, quando saremo davvero in grado di misurare il bilancio energetico delle iniziative a regime e gli impatti socio-economici, oggi non sempre prevedibili, delle soluzioni introdotte. Nel frattempo, abbiamo davanti a noi anni di cambiamenti interessanti, in alcuni casi elettrizzanti. Lo scorso 3 settembre, in dodici città, tra cui Zurigo, Coira, Lugano, Losanna, esperti e cittadini hanno discusso ed esplorato soluzioni per il digitale, in occasione della Terza Giornata Digitale della Svizzera, edizione 2019. La Hauptbahnhof di Zurigo per un giorno si è trasformata in un’agorà sperimentale, in cui persone, tecnologie e idee si sono incontrate; un luogo iconico, per un’iniziativa quest’anno concentrata soprattutto sulla formazione continua, indispensabile nel “viaggio digitale”, a cui la Confederazione ha riservato una delle leggi più avanzate in tutta Europa. Il motto di quest’anno “Condividere un’esperienza digitale” dà sostanza a due dei tratti tipici del digitale, condivisione ed esperienza.
La stazione, con l’aeroporto di Zurigo, è un luogo davvero speciale; due infrastrutture che, dal mio punto di vista, concretizzano la prima fase del viaggio digitale in atto, con solide radici nel mondo analogico. Connessioni e relazioni sono le due chiavi del digitale, a cui si aggiunge la velocità, frutto delle tecnologie oggi disponibili. Tanto la stazione che l’aeroporto, decenni fa, hanno accolto e realizzato queste caratteristiche, facendo sì che diventassero nodi cruciali della rete di trasporti e relazioni dell’area metropolitana di Zurigo. Oggi, accanto a queste infrastrutture che crescono con approcci modulari, si aggiunge una nuova “innervazione” fatta di collegamenti WiFi e applicazioni che permettono di comunicare ovunque. Nulla, però, che già non si facesse, semplicemente con un’ampiezza di pubblico e una velocità inimmaginabili solo quaranta anni fa.
Ma che cos’è “Digital”? Nell’accezione più restrittiva, il termine definisce l’uso dei social media; definizione troppo circoscritta per illustrare ciò che accade oggi. Molto più interessante definire “Digital” tutto ciò che coinvolge la rilettura profonda di prodotti e servizi in logica innovativa, capace cioè di trasformare nel profondo anche i processi industriali o artigianali più strutturati. Ciò che considero davvero innovativo nel termine “Digital” (per lo più usato come aggettivo) è che non esiste una definizione univoca; per delimitarne il significato si definisce il cosiddetto “perimetro semantico”, l’ambito a cui è applicato, per poi sviluppare tattiche e misure operative. “Digital” è tutto ciò che permette connessioni e condivisione di dati; il viaggio digitale di ciascuno di noi è cominciato tempo fa, quando abbiamo aperto un primo indirizzo di posta elettronica, poi un indirizzo Twitter, WhatsApp, Instagram, ecc. E oggi che i protocolli informatici permettono agli oggetti di parlare tra loro, ci troviamo spesso a ricevere dati e informazioni dagli oggetti sempre più integrati che ci circondano. E’un mondo nuovo e antico insieme, in cui per la prima volta tutti gli elementi coinvolti sono impegnati in transazioni, comunicazioni, negoziazioni; non sono solo connessi, agiscono e interagiscono, trasformando il contesto. A noi spetta la creatività per cogliere senso e utilità di queste connessioni.
Il mondo è in viaggio; viaggiano verso la digitalizzazione i Paesi, viaggia la Confederazione, viaggiano i Cantoni e con loro i Grigioni, che il prossimo 20 settembre completeranno la procedura di consultazione della Legge concernente la promozione della trasformazione digitale nei Grigioni, avviata lo scorso giugno.
Chiara Maria Battistoni