È davvero difficile valutare questo romanzo. Ho avuto bisogno di un po’ di tempo per metabolizzarlo e per capire quali sensazioni mi ha lasciato. Ci ripenso spesso, quindi è un buon segno!
Comincio col dire che la storia non è bella, come non lo sono tutte le storie di droga e violenza, non perché sia scritta male o perché sia poco elaborata, anzi, ma è una storia estremamente triste e cruda.
Racconta la vita drammatica di Ada, una quindicenne, una ragazza fragile e con tanti problemi familiari, una storia dura, crudele, straziante, che ti squarta l’anima trascinandoti in un mondo di vittime e carnefici, orchi, pedofili, eroinomani, personaggi fragili schiacciati dai tanti, troppi eventi traumatici e dolorosi che hanno distrutto le loro esistenze. Ada è affamata d’amore, in cerca di un riscatto, ma purtroppo non riesce ad afferrare le mani che le vengono tese, cadendo pian piano nell’oblio della rovina.
È stato un pugno nello stomaco.
Mi ha fatto star male.
Non è un romanzo per tutti… ma a me è piaciuto.
New York City. Ada Leary è una quindicenne che vive in uno dei peggiori quartieri della città. La vita di Ada, purtroppo, è fatta di violenza e di droga, ma anche d’amore, bellissimo e fragile al tempo stesso. Riuscirà la giovane a scendere dalla giostra della morte su cui è salita? Riuscirà l’amore a trionfare e a salvare la giovane?
di Isabel / pagina fb
