Avanti con fiducia

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Non sarà una donna a guidare il Comune di Brusio nel prossimo quadriennio. In un fine settimana elettorale, che al netto della disputa per la poltrona di Sindaco aveva poco o nulla da raccontare, l’attenzione era focalizzata unicamente su questa sfida a due, che vedeva per la prima volta nella storia del comune di Brusio una donna aspirare alla poltrona di primo cittadino.

La novità non è però stata sufficiente per accattivare la maggioranza dell’elettorato, che con il proprio voto ha voluto premiare la continuità e i risultati conseguiti dall’attuale Sindaco in otto anni di buon governo, difficili da sovvertire, pur presentando la sfidante un programma diverso e in parte anche ambizioso, che ha però trovato difficoltà a far breccia in un contesto già tutto sommato buono e pertanto poco suscettibile a cambiamenti, nonostante ogni buon proposito di volerci provare.

L’effetto sorpresa, che non ha mancato di condire i risultati delle elezioni nazionali di settimana scorsa, non ha quindi prolungato il suo strascico anche sul voto delle comunali di Brusio. Malgrado le non facili premesse e un esito che lascia poco spazio a speculazioni o congetture di sorta, Michela Cazzaniga ha comunque ottenuto un risultato di tutto rispetto, che può servire da base per una nuova rincorsa tra quattro anni. Il coraggio d’averci provato è stato un toccasana per la democrazia, premiato con una partecipazione al voto di rara intensità alla nostre latitudini.

Il resto è pura accademia, con un novero di candidati in perfetta armonia con i seggi da occupare, eccezion fatta per la Commissione di gestione, unico gremio con parvenza di competizione. E si cela forse in questo dato di fatto, vale a dire la penuria di candidati, l’elemento più significativo di questa tornata elettorale.

Come già quattro anni or sono, la rosa d’aspiranti ad una carica istituzionale era ridotta all’osso, una situazione che si sta consolidando e che da eccezione sta diventando regola. Quali i motivi? Può darsi che a Brusio la politica coinvolga meno, ciò lo si evince anche da una partecipazione sotto la media agli usuali appuntamenti alle urne o agli ormai pochi intimi che, salvo eccezioni, affollano le assemblee comunali. Il fatto che Brusio sia un Comune mediamente ricco, con indici ragguardevoli rispetto altre realtà – debito pro capite inferiore alla norma, prezzo della corrente e dell’acqua potabile tra i più bassi del Centro Europa, tasso fiscale non elevato e con buone premesse per cali ulteriori, solo per citare alcuni indicatori – non fomenta quella fame di cambiamento propria di situazioni ben più disperate, che generano poi quel fervore coinvolgente che spinge ad interessarsi in modo più incisivo alla gestione della cosa pubblica.

Il problema potrebbe anche però essere un altro, ben più preoccupante e di non facile risoluzione: lo spopolamento. Da decenni il saldo demografico presenta cifre rosse e la continua erosione di abitanti pone limiti anche al flusso d’aspiranti a cariche istituzionali. L’invecchiamento della popolazione, unito alla difficoltà di riequilibrare la bilancia demografica necessaria per mantenere una massa critica a garanzia di un’autodeterminazione incondizionata, influiranno in modo decisivo sulla pianificazione del futuro, in cui anche un Comune forte e ben profilato come Brusio sarà sempre più dipendente dalla disponibilità di enti esterni a voler collaborare. E, come ben si sa, senza il supporto di argomenti sostanziali, si tende generalmente a partire da una posizione meno privilegiata.

Tante, ma meno onerose, le altre sfide che Brusio dovrà affrontare nella prossima legislatura, ampiamente elencate in campagna elettorale. Da non dimenticare il riassetto della Regione Bernina, tema rimasto forse un po’ più in sordina, ma che potrebbe vedere proprio un membro del nuovo Esecutivo rimanere con il cerino in mano della presidenza.

Un’ultima legislatura non irta d’insidie quella che si appresta ad affrontare il rieletto Arturo Plozza, che può però affrontare forte di un consenso popolare che conferisce fiducia e serenità.


Piero Pola