Zurigo Smart City, davanti a lei solo Singapore

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Che la si osservi da terra, cielo o acqua, Zurigo è città che impressiona. Quando indossa i suoi migliori abiti autunnali, con boschi e giardini che si tingono di giallo, oro, rosso e porpora appassiona ed emoziona, svelando il suo lato più cado e avvolgente.

E’ una città giardino, come poche in Europa, che negli anni ha saputo progettare e in parte realizzare un equilibrio dinamico tra infrastrutture strategiche, indispensabili per connettersi al mondo, ed esigenze dei cittadini. La nuova area di Langerstrasse, interamente connessa all’Hauptbahnhof, è un esempio di riqualificazione e integrazione in pieno centro cittadino. Per chi ricorda le condizione di quella zona solo pochi anni fa, una passeggiata da queste parti toglierà il fiato; edifici ad alte prestazioni energetiche, aree comuni, il corso EuropaAllee, aree per il ristoro e gli acquisti aprono alla Zurigo Città Smart e lo fanno senza mai perdere di vista quella “svizzeritudine” che è fatta di rigore e armonia, tradizione e misura, senza eccessi, con un’eleganza sobria e pragmatica così tipica della Svizzera. La rete dei mezzi di superficie, il sistema linfatico della Grande Zurigo, permette a quasi due milioni di cittadini di spostarsi ogni giorno per decine e decine di chilometri, rinunciando (almeno in parte) all’uso delle auto (che pure affollano le circonvallazioni più esterne, in code da incubo degne di Milano, la città lombarda che non è proprio esempio virtuoso di viabilità). Lago, colline e montagne sono il tessuto connettivo stesso di Zurigo; per rendersene conto basta trascorrere una giornata da “turista- pendolare”, sperimentando tram, bus, funicolari e traghetti. Si arriva ovunque, viaggiando con il comfort necessario.

Non stupisce dunque che Zurigo si sia piazzata al secondo posto nel mondo tra le città Smart, preceduta solo da Singapore. Il rigore di Zwingli, nell’epoca digitale è diventata la forza di Zurigo, cosmopolita e operosa, aperta al mondo senza rinunciare alla propria identità.

La prima città della Svizzera con la sua regione metropolitana più estesa è un esempio apprezzato nel mondo. Lo scorso ottobre, l’Institute for Management Development di Losanna (IMD), con la Singapore University for Technology and Design (SUTD), ha presentato la prima edizione dello “Smart City Index”, il rapporto frutto di due anni di intenso lavoro che propone una metodologia articolata per monitorare e misurare le caratteristiche Smart di 102 città nel mondo. Si tratta di un rapporto interessante e innovativo, anche alla luce della letteratura del settore, non sempre omogenea nell’individuare la necessità di sviluppare graduatorie Smart per gli organismi urbani. La proposta IMD _ SUTD offre una chiave di lettura olistica per cogliere le tante dimensioni dell’approccio Smart, superando la lettura meramente tecnologica che gli altri indici già disponibili propongono. Per questo l’attenzione si concentra sulle attese dei cittadini, partendo dal presupposto che una “Smart City” sia un tessuto urbano capace di applicare la tecnologia per potenziare i benefici dell’urbanizzazione, contenendone i limiti.

La Top 10 2019 vede al primo posto Singapore, seguita da Zurigo e Oslo. La Confederazione, però, ha di che essere fiera perché il quarto posto è di Ginevra, seguita rispettivamente da Copenhagen, Auckland, Taipei, Helsinki, Bilbao e Dusseldorf. (Milano è 22esima). L’indice misura cinque pilastri: governance, salute e sicurezza, opportunità professionali e di formazione, attività ricreative, mobilità; assegnati quindici indicatori, ai cittadini è stato chiesto di individuare le esigenze percepite come priorità e urgenze e di misurare la disponibilità rispetto a specifiche tecnologie. I cittadini dell’agglomerato urbano, circa 1,3 milioni, hanno messo al primo posto la disponibilità di case a prezzi sostenibili (69%), seguito dal traffico congestionato (62%) e dalla disponibilità di spazi verdi (38%); ben il 66% degli abitanti sarebbe disposto a condividere dati personali se questo aiutasse a ridurre la congestione del traffico, il 65% si dichiara non contrario al riconoscimento facciale per mantenere i livelli di sicurezza, infine il 64% ritiene che la disponibilità online di documenti e informazioni abbia migliorato la fiducia nelle autorità.

Ne esce un ritratto assai interessante, una Zurigo che cresce tra tradizione e innovazione, orientata al nuovo e capace di prestazioni che la rendono una delle città più dinamiche del mondo.


Chiara Maria Battistoni