“Punto Rosso”, anche tra i partiti prevale ottimismo

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Mentre i nuovi proprietari dell’immobile dell’ex CTL stanno mettendo a punto le strategie per quello che è stato definito il progetto “Punto rosso”, i partiti poschiavini esprimono contentezza per l’esito della vicenda.

Il PDC Valposchiavo saluta con soddisfazione la notizia dell’acquisto dell’immobile ex Centro tecnologico del legno da parte del gruppo poschiavino composto da Luigi Badilatti, Emanuele Bontognali, Adriano e Claudio Zanolari. “L’idea di sviluppare l’edificio per un utilizzo turistico-culturale – afferma il portavoce del partito Graziano Crameri – si adatta sicuramente alla zona dove esso è ubicato e alle esigenze che purtroppo al momento nel nostro Comune mancano. Un ruolo importante potrà essere sicuramente la collaborazione con gli enti locali quale il Comune, la Ferrovia Retica, Repower e Valposchiavo turismo. Auguriamo ai quattro pionieri di poter concretizzare i loro progetti e di proseguire con l’entusiasmo e la motivazione dimostrata nel intraprendere questa nuova sfida”.

Sulla valenza turistico-culturale della proposta dei nuovi acquirenti si era espresso positivamente anche Renato Isepponi di Poschiavo Viva. ” “Personalmente – aveva dichiarato in una recente intervista – sono ben felice di sentire, dalle prime dichiarazioni della cordata che si è aggiudicata l’ex immobile CTL, le intenzioni che proiettano le future attività del centro in ambito culturale e turistico. Auguro ai promotori di riuscire a creare un concetto di gestione e di utilizzo con una visione sovra regionale e in grado di collaborare con la Ferrovia Retica. Infatti, le possibilità di successo stanno nell’abilità di riuscire a fermare a Poschiavo una parte dei viaggiatori che percorrono la linea del Bernina e questo a vantaggio di nuove proposte culturali ed economiche per la regione Valposchiavo”.

Soddisfazione personale viene ribadita anche dal capo-gruppo del PLD Fabio Zanetti. “Anzitutto – dichiara – sono contento che sulla spiacevole questione del CTL si possa ora mettere un bel punto e voltare definitivamente pagina. Il fatto che l’immobile è stato acquistato da residenti in Valle che conoscono il pregio di quella zona, fa ben sperare che dalle ceneri di un progetto finito male possa nascere qualche cosa di interessante. È inoltre positivo che il Comune abbia lasciato spazio ai privati: il gruppo dei quattro acquirenti è gente seria che sarà sicuramente in grado di valorizzare al meglio lo stabile”.

Un’analisi più prudente viene fatta dal capogruppo dell’UDC Fulvio Betti che, più che sul buon esito della vicenda, preme soffermarsi sugli errori del passato. “L’asta – afferma Betti – era dovuta al fallimento di una società privata che ha avuto importanti aiuti statali, e fra questi cospicui finanziamenti comunali. Ora l’immobile è in mano a una cordata di privati, ai quali si augura il meglio per fare in modo che l’immobile possa tornare a rivivere in un modo o nell’altro. Penso che qualsiasi proposta debba essere su base imprenditoriale privata. Sul passato – conclude – è inutile tornare, se non per fare tesoro dell’esperienza maturata ed evitare di fare gli stessi errori”.


Marco Travaglia

Marco Travaglia
Caporedattore e membro della Direzione