Come sappiamo, le misure restrittive straordinarie imposte dal Cantone dei Grigioni a partire dal 16 marzo hanno obbligato la chiusura di alberghi, bar e ristoranti almeno fino al 26 aprile. Una delle poche eccezioni ammesse riguarda però i “servizi di consegna pasti forniti da ristoranti, pizza a domicilio, take away, ecc. o food truck senza ristorazione/posti a sedere e consumo in loco, nemmeno con posti a sedere all’aperto”. A Poschiavo, una delle attività che ha saputo adeguarsi alla situazione è il Ristorante Pizzeria Albrici di Andrea Rera, che abbiamo intervistato.
Buongiorno Andrea, per quanto riguarda il vostro ristorante, appena prima della crisi, avete lanciato il servizio di consegna pietanze a domicilio. Come funziona e come sta andando di questi tempi?
Il servizio di food delivery Albrici.ch è un progetto ideato lo scorso novembre con l’intento di offrire un servizio in più in Valposchiavo, un servizio non ancora presente, ma che in tante realtà più grandi aveva già avuto una notevole diffusione, diventando una moda. Un servizio rivolto a chi magari ha poco tempo in pausa pranzo, ma vorrebbe comunque mangiare qualcosa di comodo, veloce, ricercato oppure per chi non vuole uscire per andare al ristorante con bimbi molto piccoli, ma vuole gustarsi una pizza o uno dei piatti da noi proposti all’interno della propria casa, in famiglia. A novembre abbiamo quindi iniziato a studiare la strategia di marketing per promuovere e realizzare questo progetto: un sito internet dedicato (albrici.ch), nuovi cartoni per la pizza, buste per poter portare facilmente più pizze insieme, contenitori adeguati per il trasporto ed il consumo del cibo, il tutto facendo attenzione ad utilizzare prodotti eco-sostenibili.
A inizio febbraio il nostro progetto ha preso vita inizialmente con il ritiro dei prodotti ordinati direttamente all’Albrici: dalla pizza alla tartare, dalla zuppa al gelato. Poi, oggi, di fronte alla situazione venutasi a creare a causa del coronavirus, partendo da una base solida, abbiamo affinato il nostro servizio introducendo la consegna gratuita a domicilio.
Il servizio è molto semplice, molto “smart” come piace dire a noi giovani: le ordinazioni vengono fatte dal sito albrici.ch (dove è possibile consultare il menu) oppure chiamandoci al telefono o inviandoci una mail, l’ordine viene preparato e poi consegnato direttamente sulla porta di casa. Costantemente teniamo aggiornati i nostri canali social: albrici.ch, Facebook e Instagram con le proposte speciali della settimana. Poiché il personale in questo momento è ridotto, non avendo la struttura aperta, concentriamo il servizio di food delivery durante il fine settimana.

Come state vivendo questa emergenza? Di quanto avete dovuto ridurre l’impiego del personale?
Purtroppo, vista la situazione, essendo il ristorante chiuso, lavoriamo con il minimo indispensabile dei dipendenti. Stiamo cercando di dare il massimo per consentire ai nostri clienti, nonostante questo periodo di restrizioni, un momento di evasione dalla routine quotidiana, concedendogli qualcosa che possa dar loro una piccola gioia, come la condivisione di una pizza in famiglia, il poter gustare una tartare come se fossero al ristorante… Questo tipo di lavoro viene svolto seguendo le direttive igienico sanitarie imposte: guanti, mascherine e igienizzanti sono diventati elementi imprescindibili durante il nostro lavoro. Inoltre, per evitare l’utilizzo del denaro contante, ci siamo adattati, implementando nuovi metodi di pagamento contactless come TWINT, SUMUP, SMS, cedoli ecc.
Pensi che i provvedimenti straordinari prolungati fino al 26 aprile siano sufficienti per risolvere la situazione o sarà necessario un ritorno graduale, con particolari conseguenze per i locali legati alla ristorazione?
Il 26 di aprile non penso che le cose cambieranno molto: credo che ci sarà un nuovo prolungamento. Non appena ci sarà la possibilità di riaprire penso che ciò avverrà in modo graduale; ci adegueremo a eventuali nuove restrizioni e procedure.

Una situazione critica, anche a livello economico…
Su questo punto, ci tengo a ringraziare la popolazione per il sostegno e la gratitudine che ci sta mostrando, nonostante le difficoltà che tutti stiamo attraversando in questo periodo. Ci danno quella carica, quella marcia in più per continuare a fare il nostro lavoro con determinazione e con il sorriso, anche se nascosto dietro ad una mascherina.
A cura di Marco Travaglia