Il Governo dei Grigioni ha deciso di non dare seguito a una petizione che in sostanza chiedeva che i genitori potessero scegliere liberamente in quale sede scolastica mandare i figli. Per l’esecutivo la domanda, se attuata, avrebbe messo a repentaglio i delicati equilibri linguistici del cantone.
La petizione Bildungswahl für alle statt für wenige (Tutti, e non solo pochi, devono poter scegliere la formazione) “mette in discussione valori chiave della scuola popolare nonché della cultura grigionese e comporta costi aggiuntivi senza generare un valore aggiunto decisivo”, afferma l’esecutivo in una nota odierna della Cancelleria dello Stato.
Il fatto che ogni bambino frequenti la scuola nel comune in cui risiede permette di garantire in tutte le regioni che la scuola popolare pubblica sia raggiungibile ed è un elemento centrale anche per la conservazione e la promozione delle lingue cantonali, sostiene l’esecutivo.
La scuola popolare grigionese ha tre diversi piani di studio per le regioni linguistiche, i quali coprono complessivamente sette lingue di scolarizzazione. Se le scuole potessero essere scelte liberamente, i genitori potrebbero abitare in un’area linguistica, ma mandare a scuola in un’altra i loro figli. Ciò, secondo il Governo, significherebbe mettere in pericolo gli idiomi e indebolire il plurilinguismo, in particolare nelle aree situate lungo i confini linguistici.