Se da un lato il 2020 passerà alla storia anche come anno nero del turismo internazionale, dall’altro, secondo molti, si tratta invece di un anno d’oro per il turismo montano estivo, con un tasso di occupazione di alberghi e case vacanza che non si vedeva da tempo. È perciò chiara, anche in Valposchiavo, la sensazione di soddisfazione degli albergatori e degli operatori di settore. Ma come è andata nei luoghi in cui i turisti non possono arrivare con la propria auto? Abbiamo sentito i gestori di due luoghi emblematici di queste mete “fuori strada”: Gigi Murtas, che con la moglie Chatrina è da quest’anno il guardiano del Rifugio Saoseo, in Val da Camp e Gino Bongulielmi, da oltre trent’anni alla guida del Ristoro e dell’Alpe di San Romerio.
Il 2020 è stato un anno un po’ particolare, soprattutto in primavera: siete riusciti a iniziare la stagione come previsto
Murtas: Sì, la stagione è iniziata come previsto, il 6 giugno
Bongulielmi: Abbiamo dovuto ritardare l’inizio stagione di una quindicina di giorni e abbiamo perciò iniziato a metà maggio. Festività a parte, però, non si tratta di un periodo di particolare afflusso.
Avete incontrato dei problemi o delle difficoltà nella ripartenza?
Murtas: Ad essere sinceri a giugno il problema non è stato tanto il Corona, quanto il tempo incerto e brutto. Abbiamo avuto un po’ di prenotazioni che sono state disdette, ma guardando anche i libri degli altri anni giugno non è mai stato un mese così forte
Bongulielmi: Devo dire che grandi difficoltà non ce ne sono state, anche perché noi puntiamo molto sulle nostre camere, che sono cinque e attrezzate e adatte, mentre già il dormitorio lo usiamo poco, solo per casi particolari.
Eravati preoccupati prima della riapertura? È cambiato qualcosa rispetto agli altri anni?
Murtas: Un pensierino, in effetti, lo abbiamo fatto, ma io sono sempre stato ottimista e per questo sono contento che alla fine la gente sia voluta venire. Certo, qualcosa è cambiato: abbiamo meno letti a disposizione e qualche tavolo in meno, perciò nel periodo di fine luglio, che per noi è il picco della stagione, non abbiamo potuto raggiungere a livello di numeri quelli della solita massima capienza.
Bongulielmi: Io sono ottimista e fiducioso e allora più che preoccuparci abbiamo pensato a come trovare delle soluzioni ai problemi e alle sfide. Siamo flessibilissimi e per questo siamo riusciti ad adattarci alle regole diverse.
Qual è stato l’atteggiamento delle persone?
Murtas: La gente è tranquilla, talvolta vuole sapere magari quali sono le regole o, talvolta, qualcuno vuol stare in un tavolo da solo.
Bongulielmi: Noi abbiamo creato separé e distanziato i tavoli per garantire la massima sicurezza possibile. Poi, a dire il vero, la grande maggioranza delle persone avevano e hanno voglia di normalità e si sono comportate come sempre, come se non fosse successo nulla…

Da dove provengono principalmente i turisti in questa stagione?
Murtas: Abbiamo avuto parecchi tedeschi, parecchi belgi e moltissimi svizzeri, soprattutto provenienti dalla Svizzera romanda. Non si tratta diciamo di clienti abituali delle capanne, ma si si tratta di un’ottima clientela, con una buona disponibilità economica e che non si fa troppi problemi, disposta anche a consumare e spendere.
Bongulielmi: I nostri ospiti di quest’anno per il 90% arrivano dal Vallese e dalla Svizzera dell’Ovest. Insomma, il flusso di clientela c’è, e si tratta anche di clienti nuovi e buoni. Si tratta anche di una grande opportunità, perché la pubblicità più grande che abbiamo è il passaparola. Se molti di quelli che sono venuti tornano o parlano bene di noi o a un amico o a un familiare, possiamo cogliere un pubblico nuovo e interessante.
Come mai i turisti scelgono una meta come la vostra, lontano dai flussi turistici principali?
Murtas: A dire il vero il Lago Saoseo e la Val da Camp sono un po’ delle tappe obbligate non solo per chi arriva in Valposchiavo ma anche in Engadina. Siamo molto conosciuti. Poi credo che molti ci abbiano visto nei media e allora, dovendo o volendo restare in Svizzera, chi abita nella zona dei laghi o a Zurigo, abbiano colto l’occasione per venire da noi.
Bongulielmi: È difficile dirlo… Credo che i clienti abbiano avuto bisogno di posti non affollati e diversi dalla città. Ma forse questa domanda dovresti farla a Valposchiavo turismo! Mi è sembrato che ci sia stata un po’ una carenza di informazione, anche sul fatto che la la Valposchiavo esiste. Sono diversi anni che mi domando come si potrebbe gestire meglio San Romerio e cerco sempre di migliorare. Noi siamo attivi, anzi direi attivissimi, ma secondo me il cliente qui non viene per le strutture, viene per i sentieri, per la natura, per la montagna. È il cliente che ci fa pubblicità. Come dicevo, chi viene da noi deve tornare.
Complessivamente, vi ritenete soddisfatti per la stagione sino a oggi?
Murtas: Direi di sì, anche se per me è la prima stagione e non è che io possa fare grandi confronti con gli anni precedenti, ma diciamo che abbiamo assolutamente raggiunto e superato gli obiettivi che ci eravamo messi in testa.
Bongulielmi: Sta andando bene, direi. Certo poi il “trucco”, nella vita, è anche un po’ quello di accontentarsi non nel senso di sedersi (anzi si deve sempre cercare di migliorare) ma nel senso anche di essere felici di quel che si ha. Certo, ecco, a livello vallerano si poteva fare di più, soprattutto nel mantenimento dei sentieri. Noi abbiamo fatto del nostro meglio, ma da soli non possiamo arrivare dappertuttto. Ed è un peccato, perché anni come questi, con tanti nuovi clienti, non capitano spesso, e forse da questo punto di vista la Valposchiavo nel suo insieme ha un po’ perso un’opportunità.
Magari un po’ di passaparola lo possono fare anche i nostri lettori… Fino a quando sarete aperti?
Murtas: Saremo aperti sino al 25 ottobre, poi naturalmente vista la nostra posizione si guarda un po’ anche il tempo e la neve che verrà. E abbiamo anche già un po’ di prenotazioni per Natale, Capodanno e la stagione invernale.
Bongulielmi: Fine ottobre, come sempre, con tutta la nostra passione e dedizione, per dare il meglio possibile. Crediamo in quel che facciamo e speriamo di essere sulla buona strada.
Maurizio Zucchi