Della Vedova: il nuovo Presidente PDC Brunold è l’uomo giusto per le sfide che ci attendono

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Kevin Brunold, Granconsigliere sursilvano di 35 anni, è stato eletto il 2 settembre all’unanimità dal PDC dei Grigioni come nuovo Presidente. Subentra a Stefan Engler, sessantenne, Consigliere agli Stati dal 2011 e alla guida del partito dal 2012 al 2020. Un momento importante nella vita di uno dei partiti più antichi, da molti decenni al governo federale, cantonale e per ottant’anni dominatore assoluto della vita politica in Valposchiavo.
Rieletti i membri del direttivo, tra i quali il vicepresidente Alessandro Della Vedov
a, già Podestà di Poschiavo e granconsigliere per il PDC, e presidente uscente del Parlamento retico, che abbiamo raggiunto per un commento sul passaggio di consegne.

Stefan Engler, un politico esperto e di lungo corso, ha oggi passato il testimone a Kevin Brunold, trentacinquenne sursilvano che siede in Granconsiglio solo nel 2015. Si tratta di un passaggio di consegne generazionale?
Kevin Brunold è una persona che, se pur giovane, ha già masticato politica per 17 anni. È stato nei giovani del PDC, poi presidente del PDC sursilvano ed è anche stato uno dei promotori di Porta Alpina. Credo che rappresenti il mix corretto di esperienza consolidata e innovazione e che sia una persona che si potrà permettere di sperimentare senza essere per questo subito giudicato. In questo senso va letto il plebisicito (è stato eletto per acclamazione) in suo favore. Nel comitato, poi, rimangono una serie di persone di esperienza (Candinas, Caduff, Cavigelli, Engler che quindi non esce di scena e io stesso che un po’ di esperienza la ho fatta) che, insieme, credo possano costituire una bella squadra che farà bene.

Una delle sfide del neo-presidente sarà anche il rinnovamento del partito, anche in vista della possibile fusione con il PBD…
È un momento certamente storico del partito, in cui serve un po’ di sana incoscienza. Il tutto non è casuale e allora possiamo ben dire che la scelta di questo candidato non cada dal cielo, ma sia il frutto di ponderate riflessioni. Il processo di rinnovamento e cambiamento del PCD non è comunque in funzione esclusiva della possibile fusione con il PBD. Si tratta invece di un cambiamento inevitabile che è cominciato da molto tempo e che deve ora essere portato a compimento.

Kevin Brunold è romanciofono e sursilvano. Porterà una sensibilità nuova alle comunità linguistiche minoritarie del Cantone?
Certamente anche dal nostro punto di vista di italofoni si tratta di una persona attenta al plurilinguismo. Al di là dell’appartenenza alla Romancía, poi, Brunold proviene dalla Surselva, che è considerata una regione periferica e condivide numerose tematiche e problematiche con la nostra Valposchiavo. Ci sarà un’accresciuta attenzione per queste specificità.

Venendo a lei, non può mancare una domanda che vuol essere un po’ un bilancio su questi due anni alla guida del Gran Consiglio. Come è stato essere il primo cittadino del Cantone?
È stata senza alcun dubbio un’esperienza straordinaria, che mi ha arricchito molto da ogni punto di vista. Con una responsabilità di questo tipo non è stato facile conciliare la politica con gli impegni lavorativi e la famiglia, anche perché la preparazione delle sessioni parlamentari richiede impegno ed energia.
Mi sono preso a cuore questa carica perché sentivo di non rappresentare soltanto il mio partito o il mio territorio ma tutta quanta l’italianità dei Grigioni.
Anche linguisticamente si tratta di un compito impegnativo, perché le sessioni, non essendoci la traduzione simultanea, sono dirette in tedesco e ho cercato sempre di farlo con cura.
L’ultima sessione è stata portatrice di grandi soddisfazioni, ho ricevuto numerosi attestati di stima anche da persone con un credo politico diverse dalla mia. Nelle ultime sessioni mi sono trovato temi molto delicati, come il cartello delle imprese, il Coronavirus, naturalmente e anche il rinnovo del Tribunale cantonale.

E nel suo futuro immediato quindi cosa vede?
Volendo riunire i due temi di questa breve intervista, potremmo dire che non vedo l’ora di continuare il lavoro impostato a fianco di forze fresche, che spero possano rimpolpare l’esperienza del PDC riportandolo agli antichi fasti…

Maurizio Zucchi
Membro della redazione