Ogni persona con autismo è prima di tutto una persona

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Quando vedrete queste fotografie da vicino e le guarderete bene vi accorgerete che sarà difficile distinguere e cercare i tratti che distanziano dalla “norma” e allora farete come ho fatto io la prima volta che le ho viste: cercherete di guardar ancora più da vicino per scorgere un qualche tratto un po’ particolare, una stranezza, uno sguardo diverso dal solito per poter dire: ah ecco! Poi andrete avanti e insisterete nel cercare la diversità. Spesso è così, cerchiamo di distinguerci più per le diversità che per le cose che ci accomunano ed a quel punto sapete che succederà veramente? La troverete la diversità!

Con queste profonde parole Josy Battaglia, INCONTRO Poschiavo (Associazione Movimento) ha presentato sabato pomeriggio, presso il Punto Rosso a Poschiavo, il vernissage pubblico RENDERE VISIBILI – serie di ritratti di persone con autismo. La mostra fotografica è stata organizzata in occasione dei 20 anni della fondazione Stiftung fÜr wahrnehmungsbehinderte Menschen in GraubÜnden www.autismus-gr.ch ed ha come obiettivo principale l’integrazione di persone con autismo in tutti i contesti sociali.

Il progetto fotografico è stato studiato minuziosamente in tutti i suoi dettagli; Claudio Godenzi www.fotopower.ch ha diretto il progetto fotografico ed ha incaricato il fotografo Lukas Schweizer www.lukas-schweizer.com, il quale, ispirandosi a Nadar, fotografo francese del 19° secolo, ha reso protagonisti di questa mostra fotografica Samuele, Paul, Cosimo, Luca, Michela, Patrizia, Kevin, Doris, Johannes, Otmar e Lukas. L’impresa più difficile, ci spiega Lukas, è stata ritrarre i “modelli” nel modo più realistico possibile: basti pensare che la sua foto preferita è stata rubata in un momento di fortuna ed è nata grazie alla mia perseveranza: 200 scatti rincorrendo movimenti impulsivi e continui. Anche la truccatrice è stata scelta valutando la sua precedente esperienza con la disabilità. La valutazione di ogni aspetto e l’ottimo lavoro hanno permesso di mettere a loro agio i protagonisti ed ottenere foto significative che invito ad andare a vedere.

Utilizziamo troppo spesso la parola diversità per parlare di persone affette da disabilità, ed in questo caso di autismo. Come prima cosa va ricordato che sono persone e che molte volte sono dotate di un’intelligenza oltre la “norma” la cui menomazione (spiega Ursina Lardi, sorella di Michela) colpisce solo la percezione e non l’intelligenza. Proprio le persone intelligenti ma affette da detta sindrome sono costrette ad accettare di non poter sviluppare del tutto il loro potenziale intellettuale. In più occasioni mi sono confrontata con ragazzi autistici ed ogni volta rimanevo colpita dalla loro intelligenza e dal loro vivere in un mondo tutto loro, quasi come se non riuscissero ad entrare in sintonia con il modo di vivere della nostra società. La domanda quindi viene spontanea: sono loro diversi o siamo noi diversi per loro? Per noi può essere imbarazzante vederli “leccare i binari del treno” (cit. di Luisa Paganini, mamma di Cosimo) ma per loro possono essere strane le nostre abitudini, i nostri gesti più banali.

Durante la visita al Vernissage, mi sono ritrovata concorde con le parole di Josy Battaglia; se io non avessi saputo che si trattava di persone affette da autismo non avrei mai colto la diversità e in molte fotografie non sono riuscita a trovare nessun elemento che potesse farmi pensare che i modelli erano portatori di questa sindrome, pur cercando di cogliere un minimo segnale di “diversità”. La foto che più mi ha colpito è quella di due sorelle che si guardano negli occhi con una naturalezza incredibile; naturalezza che risalta ancor di più se pensiamo che coloro che soffrono di autismo difficilmente incrociano lo sguardo dell’altra persona e se lo fanno è per brevi istanti.

A chiudere l’inaugurazione della mostra fotografica è stata Luisa Paganini, mamma di Cosimo, la quale è riuscita a commuovere il pubblico raccontando a testa alta la propria esperienza di mamma di un figlio affetto da autismo e dichiarando orgogliosamente di non voler un figlio non affetto da autismo perché ciò vorrebbe dire non avere il figlio che ha. In tutto il suo discorso non ha negato le difficoltà di accettare la diversità e l’insicurezza nella gestione del figlio nei momenti di crisi, raccontandoci: Da quando ho smesso di lottare contro l’autismo ho iniziato ad apprezzare i piccoli progressi, la bellezza di guardarsi, seppur per breve tempo, negli occhi. Il valore di ogni singola parola imparata, compresa… Il regalo più grande che Dio potesse farmi regalandomi un figlio con autismo è stata insegnarmi a capire che tutto questo potesse capitare anche a me… Cosimo mi ha insegnato che può succedere di non farcela e che la magia, viene proprio lì, nel momento in cui tu accetti con umiltà e verità quello che la vita ti propone.

La mostra fotografica, precedentemente esposta al Museo dell’Arte a Coira, è allestita presso il Punto Rosso in Via da la Stazion a Poschiavo e sarà visibile al pubblico fino al 10 ottobre. Lunedì 5 ottobre 19.00- 21.00 vi sarà la visita alla mostra accompagnata musicalmente da strumenti di paesi lontani di e con Luca Maio (BashaRhythm). Giovedì 8 ottobre 19.30-20.30 vi sarà l’evento speciale TRE MADRI, un dialogo pubblico sulla speciale comunicazione con i propri figli a cura di Elena Badilatti con Carminda Giuliani e Luisa Paganini; a seguire vi sarà la proiezione del film “The life animated”, USA, 2016 in collaborazione con “I film di Devon House”.

Siete tutti invitati a visitare l’esposizione, che vi toccherà l’animo.


Melissa Dorsa