Facciamo il test!

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“Il virus circola indisturbato”: così il CSVP intitolava il suo comunicato del 1. dicembre, per poi dire come il numero di casi positivi in valle apparisse fuori controllo.
In tanti si saranno chiesti come mai un’evoluzione così rapida nella nostra regione. Le speculazioni possono essere tante, a tanti livelli, ma se davvero il Virus circola indisturbato, rimane una sola cosa da fare: disturbarlo.

Mira a questo il progetto pilota del Cantone di promuovere test gratuiti e a tappeto [Clicca qui per maggiori informazioni, Ndr] nelle tre regioni del Grigione maggiormente colpite (Maloja- Bernina- Engadina bassa/ Val Müstair) previsto i prossimi 11-12-13 dicembre. Disturbare il virus dunque, andandolo a scovare nei luoghi più nascosti, tra i poco o per nulla sintomatici, tra chi “ho un po’ di febbre ma sarà l’influenza”, tra chi “non faccio il test perché se poi fosse positivo non posso permettermi l’isolamento”, disturbarlo e obbligarlo a manifestarsi, a dichiararsi. Affinché tre giorni di test “a tappeto” si trasformino in una vera moquette e non solo in un tappetino, è necessario rispondere in tanti a questa offerta. Non abbiate timore di rischiare maggiormente un contagio recandovi nei luoghi preposti al test. Tutto è stato pianificato attentamente con le dovute precauzioni.

E’ importante capire dove, come e quanto il virus sta circolando in valle. Il risultato di questa azione fornirà la situazione del momento, un’istantanea del “qui e ora” non sarà ancora una garanzia sul futuro. Un test negativo non sarà un invito alla leggerezza, chi risulterà negativo dovrà come prima e più di prima mantenere le misure di prevenzione e protezione.

Partecipiamo, sarà importante anche per poter arginare i numeri, mettervi un freno e ritrovare al più presto una certa normalità.
E magari potremo brindare con maggior serenità al nuovo anno.


Serena e Emanuele Bontognali

1 COMMENTO

  1. Posto che sottoporsi al prelievo con tampone naso-faringeo concorre a controllare lo sviluppo dell’epidemia sul territorio e che quindi ha una valenza civica, in questa lettera manca un’informazione fondamentale, specie dove si parla di “istantanea qui e ora”: i test antigenici, quelli che verranno effettuati nei prossimi giorni, sono meno sensibili dei test classici con PCR.
    I primi ricercano gli antigeni, ossia le proteine superficiali del corpo del virus; i secondi mirano invece all’individuazione del materiale genetico del virus (in questo caso RNA). La minore sensibilità dei test antigenici si traduce all’atto pratico in minore attendibilità rispetto ai test PCR, ormai alquanto sicuri.

    Il vantaggio dei test antigenici (già eseguiti presso aeroporti o porti) consiste nella loro ampia disponibilità e nella loro rapidità. Il fatto che non sia richiesto un processo di laboratorio complesso (e costoso) consente di ottenere un responso dopo soli 15 minuti circa, a fronte delle diverse ore di elaborazione di un test con PCR. Si possono così testare un gran numero di cittadini in tempi condensati, tracciando un quadro della situazione quasi in tempo reale.
    Tuttavia, la minore accuratezza intrinseca dei riscontri implica che si verifichino più falsi positivi e più falsi negativi che con i test PCR.

    Il falso negativo è più probabile all’inizio del contagio, quando la carica virale è ancora bassa (e ci sono poche proteine virali). In particolare, un responso di negatività non significa necessariamente che il soggetto non sia infettato e non possa a sua volta infettare o ammalarsi a breve. Significa solo che al momento del controllo ha una bassa probabilità di risultare contagioso. Il giorno dopo potrebbe però iniziare a trasferire il virus al prossimo. In quelle condizioni successive lo stesso test risulterebbe più attendibile.

    Per quanto riguarda infine un riscontro di positività, anche questo potrebbe essere falsato. Per avere un’informazione più attendibile il paziente dovrebbe sottoporsi a un test con PCR.

    Tanto era secondo me dovuto.