Inaugurazione in forma privata della mostra su Silvia Hildesheimer

0
775

Sabato 19 dicembre abbiamo avuto l’onore di vedere in anteprima la mostra dedicata alla pittrice Silvia Hildesheimer, allestita presso il Museo d’Arte Casa Console a Poschiavo. A causa delle recenti restrizioni Covid-19, l’inaugurazione è avvenuta in forma strettamente privata e la mostra resterà momentaneamente chiusa al pubblico fino a data da convenire.

Silvia Hildesheimer, alla nascita Dillmann, con il marito nonché scrittore Wolfgang Hildesheimer, si trasferì nel 1957 a Poschiavo. La bellezza e l’atmosfera del posto la ispirarono in molti suoi dipinti; basti pensare che Silvia Hildesheimer iniziò a disegnare nel 1964 e i suoi primi dipinti risalgono al 1967, periodo in cui viveva nel borgo.

La Poschiavo di Silvia Hildesheimer è un luogo reale e al contempo sognato, fittizio. Oltre all’atemporalità che prevale nei suoi giardini dipinti con muri di cinta e cancelli per lo più chiusi, questi quadri sono di spiccata attualità: sembrano un silenzioso e allo stesso tempo urgente monito alle generazioni presenti a prendersene cura e conservarli per il futuro. Questi interni rivolti verso l’esterno estendono l’ambito domestico e mantengono la promessa, attenuata da disillusione, di un luogo di sicura tranquillità. Sono scene di pausa e decelerazione (Gian Casper Bott).

Quando raffigura il nostro paese, Silvia Hildesheimer disegna sempre lo sfondo, la Poschiavo viva ma silenziosa, quasi come a voler dire che Poschiavo è Bella con la B maiuscola. Se il paese figura tra i più belli della Svizzera non è solamente grazie, per esempi, alla Via dei Palazzi o alla Casa Torre, ma perché Poschiavo è bella in ogni suo angolo e la pittrice lo aveva percepito.

Nei suoi dipinti, verosimilmente, si ispira ai pittori Giorgio Morandi e Angelo Vaninetti ma il suo tocco è personale ed inimitabile. Osservando i suoi dipinti e la sua scrittura, cerco di ricostruire la personalità di Silvia Hildesheimer e non posso non immaginarla come una donna buona, precisa e semplice che andava oltre alle apparenze delle persone.

Curata da Gian Casper Bott e coordinata da Guido Lardi, la mostra presenta una trentina di dipinti, acquerelli e disegni di Silvia Hildesheimer, opere risalenti agli anni dal 1968 al 1994, messe a disposizione dal Museo d’arte dei Grigioni a Coira, dalla PGI Centrale e da diverse collezioni private in Svizzera e in Italia.

La PGI (Pro Grigioni Italiano), si è occupata anche di pubblicare e tradurre in italiano un libretto contenente un’analisi artistica del marito Wolfgang Hildesheimer sui dipinti della moglie, che in precedenza era solamente pubblicato in tedesco.

Invitiamo tutti, quando sarà possibile, ad andare a vedere la mostra perché i quadri di Silvia Hildesheimer sono delicati, il suo tocco è fine ed il soggetto da lei rappresentato è semplice, ma vivo, e dotato di una grande capacità di comunicazione. Di fronte alle sue opere si è spinti a provare emozioni positive e serene che, in un periodo come questo, tendiamo a dimenticare ma che fanno bene all’anima.


Melissa Dorsa