La Banca Cantonale Grigione (BCG) non prevede al momento di inasprire il suo regime di interessi negativi per i clienti privati. Lo ha detto oggi il presidente della direzione Daniel Fust, nella conferenza stampa annuale dell’istituto.
Ormai da tempo BCG ha tracciato a 3 milioni la soglia oltre la quale si pagano interessi e attualmente sono circa 200-300 i clienti chiamati a versare un tributo. La situazione viene comunque monitorata continuamente: se altre banche dovessero inasprire le regole e di conseguenza l’istituto retico dovesse ricevere più fondi si reagirà, ha indicato Fust.
Sul fronte dei crediti alle imprese nella seconda metà del 2020 la pandemia di Corona non ha comportato una maggiore necessità di rettifiche di valore, contrariamente a quanto si poteva temere metà anno. Al contrario, è stato addirittura possibile sciogliere alcune delle riserve, perché la BCG è stata sollevata da alcuni impegni di credito, ha spiegato il Ceo.
Nell’esercizio chiuso in dicembre si sono sviluppati in modo moltobuono gli afflussi di denaro. La banca ha attirato (al netto) 1,4 miliardi, molto più dell’anno precedente. Il principale motore è stato il contenimento dei consumi imposto dal confinamento, fattore che ha portato a un tasso di risparmio significativamente più alto, ha osserva Fust. A suo avviso si potrebbe parlare di “risparmio obbligatorio imposto dallo stato”.
L’istituto cantonale retico pensa anche a espandersi: al di là della crescita organica nelle attività della gestione patrimoniale e acquisizioni rimangono un tema, ha affermato il presidente del consiglio di amministrazione Peter Fanconi. Rispondendo a una domanda il dirigente ha spiegato che le opportunità in questo campo vengono esaminate su base continua.