Il Consiglio federale prevede prime riaperture prudenti dal 1° marzo

5
1524
pixabay

Nelle ultime settimane il numero delle nuove infezioni è ulteriormente calato. L’andamento dell’epidemia rimane tuttavia incerto a causa delle nuove varianti del virus molto più contagiose. Nella seduta del 17 febbraio 2021 il Consiglio federale ha fatto il punto della situazione. Per ridare un po’ più di spazio alla vita sociale ed economica e per prevenire una terza ondata propone una ripresa prudente e graduale. In una prima fase saranno di nuovo ammesse soltanto le attività con un basso rischio di contagio. Dal 1° marzo potranno riaprire i negozi, i musei e le sale di lettura delle biblioteche, le aree esterne di giardini zoologici e botanici e gli impianti sportivi e per il tempo libero all’aperto. Saranno di nuovo consentite anche le manifestazioni private all’aria aperta con al massimo 15 persone. Inoltre i giovani sotto i 18 anni potranno riprendere a praticare la maggior parte delle attività sportive e culturali. Il 24 febbraio il Consiglio federale prenderà una decisione definitiva sulle prime riaperture dopo aver consultato i Cantoni.

Nelle ultime settimane il numero delle nuove infezioni, dei ricoveri in ospedale e dei decessi è ulteriormente calato. Grazie a questa evoluzione si è allentata anche la pressione sul sistema sanitario. La situazione epidemiologica rimane tuttavia incerta perché continuano a diffondersi le nuove varianti del virus: secondo la Swiss National COVID-19 Science Task Force la loro percentuale sull’insieme delle nuove infezioni raddoppia al momento ogni 10-14 giorni. In base alle sue stime, nelle prossime settimane il calo del numero di casi dovrebbe rallentare. Non è neppure escluso un nuovo aumento dei contagi. Il numero delle persone vaccinate in Svizzera è ancora troppo esiguo per incidere positivamente sull’evoluzione della situazione epidemiologica.

Strategia di riapertura graduale e basata sui rischi
Il Consiglio federale propone una ripresa graduale e prudente dal 1° marzo. Inizialmente potranno riprendere le attività con un basso rischio di contagio. In caso di evoluzione favorevole e di un tasso di copertura vaccinale più elevato, potranno successivamente essere consentite altre attività. Le prossime fasi di riapertura seguiranno a intervalli di un mese, a condizione che la situazione epidemiologica lo consenta. In questo modo è garantito sufficiente tempo tra una fase e l’altra per monitorare l’evoluzione. Con la sua strategia di prudente riapertura, il Consiglio federale intende favorire una graduale normalizzazione della vita sociale ed economica e prevenire allo stesso tempo una terza ondata.

Valutazione dei rischi
Le fasi di riapertura dovranno essere decise in modo uniforme a livello nazionale sulla base di principi semplici. Fattori determinanti sono, da un lato, la possibilità di indossare la mascherina e mantenere la distanza durante una determinata attività, dall’altro, il numero di persone presenti, il luogo dove l’attività è svolta (al chiuso o all’aperto) e l’intensità dei movimenti di chi la svolge. Il Consiglio federale tiene conto anche dell’impatto sociale ed economico dei provvedimenti, per esempio sui giovani.

Prima fase: riapertura di negozi, musei e giardini zoologici
In una prima fase, il 1° marzo potranno riaprire tutti i negozi, ma il numero di clienti presenti contemporaneamente al loro interno dovrà essere limitato. Le limitazioni della capienza si applicheranno anche ai centri commerciali considerati nel loro insieme.

Potranno inoltre riaprire i musei e le sale di lettura di archivi e biblioteche. Le aree esterne di strutture ricreative e per il tempo libero, come giardini zoologici e botanici e parchi divertimento, saranno nuovamente accessibili al pubblico, ma ovunque sarà obbligatorio portare la mascherina e rispettare le regole di distanziamento e saranno applicate limitazioni della capienza. Anche gli impianti sportivi quali le piste di pattinaggio, i campi da tennis e da calcio o gli stadi di atletica leggera potranno riaprire i battenti. In queste strutture, oltre a limitazioni della capienza, si applicherà l’obbligo della mascherina o del distanziamento e la pratica dello sport sarà consentita soltanto in gruppi di non oltre cinque persone. Competizioni e manifestazioni sportive popolari per adulti restano vietate.

Saranno di nuovo consentite anche le manifestazioni private all’aria aperta con al massimo 15 persone.

Meno restrizioni per i giovani
Per i bambini e i giovani, le restrizioni imposte dall’epidemia sono particolarmente pesanti: in questa fascia di età, il disagio psicologico è cresciuto in misura rilevante. Per i ragazzi fino a 16 anni, le regole vigenti prevedono già determinati allentamenti nel settore sportivo e culturale. Ciò nonostante, il Consiglio federale intende innalzare a 18 anni questo limite di età ed estendere il novero delle offerte sportive e culturali ammesse, consentendo anche la ripresa delle attività di animazione socioculturale giovanile.

Seconda fase di riapertura prima di Pasqua
Il 1° aprile è prevista una seconda fase di riapertura: è ipotizzabile, ad esempio, la ripresa di manifestazioni culturali e sportive in presenza di pubblico in spazi fortemente circoscritti o della pratica sportiva in locali al chiuso, oppure ancora la riapertura delle terrazze dei ristoranti – a condizione, tuttavia, che la situazione epidemiologica lo consenta. Per le sue decisioni, il Consiglio federale si baserà su una serie di indicatori: il tasso di positività, che deve restare al di sotto del 5 per cento; il tasso di occupazione dei reparti di terapia intensiva con pazienti COVID-19, che non deve superare il 25 per cento; il numero di riproduzione medio negli ultimi sette giorni, che deve restare inferiore a 1; l’incidenza della malattia calcolata su 14 giorni, che il 24 marzo non dovrà superare quella del 1° marzo, giorno delle prime riaperture. Questi indicatori non danno luogo a un automatismo, in quanto prima di prendere una decisione il Consiglio federale esaminerà in che modo si combinano fra loro.

Consultazione dei Cantoni
Il Consiglio federale prenderà una decisione sulle prime riaperture e sulle prossime fasi nella sua seduta del 24 febbraio, dopo avere consultato i Cantoni. Tutti gli altri provvedimenti decisi il 18 dicembre 2020 e il 13 gennaio 2021 saranno prolungati di un mese, vale a dire sino alla fine di marzo.

Precisate le regole di entrata in Svizzera per i bambini
Il Consiglio federale ha inoltre precisato le disposizioni sull’entrata in Svizzera vigenti dall’8 febbraio 2021 adeguando la pertinente ordinanza. I bambini di età inferiore a 12 anni saranno esonerati dall’obbligo di sottoporsi al test. Le persone che, come i camionisti, entrano in Svizzera per motivi di lavoro e vi si trattengono soltanto per un breve periodo di tempo non sono inoltre tenute a compilare il modulo di entrata. Infine, per adempiere all’obbligo di presentare un risultato negativo del test per il SARS-CoV-2, oltre ai test PCR sono ora ammessi anche i test antigenici rapidi.

5 COMMENTI

  1. Un po’ di tempo fa ho letto un articolo in cui il giornalista scriveva che hanno tutti ragione quando si parla delle conseguenze delle restrizioni per contrastare la pandemia.

    Hanno effettivamente ragione quelli che dicono che la gente non ne può più e che le conseguenze economiche e sociali sono devastanti, ma hanno anche ragione gli scienziati che ci avvertono degli scenari che possono realizzarsi se si allentano troppo in fretta le restrizioni.

    Personalmente non mi sento all’altezza di giudicare se ciò che sta facendo il Consiglio federale sia giusto o sbagliato, ma so che un regime totalitario – così come l’ho studiato nei libri di storia – è ben qualcos’altro.
    Penso poi che un pericolo imminente e difficilmente calcolabile come questo non concede proprio per sua natura discussioni democratiche: se la diga del Lago Bianco presentasse delle crepe e l’acqua minacciasse di inondare la valle da un momento all’altro, io preferirei che a decidere il da farsi fossero gli esperti del settore, magari con i sindaci, ma non i rappresentanti di ogni singola contrada della valle in base alla propria esposizione all’inondazione.

    La situazione è complicatissima e personalmente non vorrei proprio essere al posto di chi prende le decisioni, perché ogni passo in una direzione o nell’altra miete le sue vittime.

  2. Anch’io sono d’accordo con Reto. I nostri giovani non hanno perso solo un anno di giovinezza importante ma pure di cultura, di società,per non parlare del disastro economico. Non possano nemmeno cantare, far musica, teatro o gite scolastiche in compagnia, questo e tant’altro che purtroppo li riduce a diventare depressi,malinconici e chi sa cos’altro?? Non so se è più triste a perdere un caro anziano ( che deve restare anche solo in casa anziana, visto che non si podeve nemmeno andare a trovarli o a dirittura restarli vicino per l‘ultimo respiro) o vedere la nostra gioventù in case di cure o chissà dove? Possiamo iniziare a pensare con nostra testa e a comportare con rispetto uno dell’altro? Perché probabilmente non è e non sarà l‘unico VIRUS in futuro che dobbiamo imparare a convivere. A me ha fatto più male a restare lontana da miei figli e nipoti che il virus, che ho preso,e che in fondo non ho ricevuto nessuna cura speciale che prendere qualcosa per il male e restare in „ISOLAMENTE“.
    Perciò anch’io dico basta con queste chiusure, chi ha paura rimane a casa sua, ma per favore lasciate vivere chi vuole e come vuole!! (sempre con rispetto altrui)
    Anni Pozzi

  3. Rispettare le regole di protezione, di distanza, di igiene é giusto doveroso e importante. Le chiusure e restrizioni che impediscono il lavoro e la vita sociale stanno causando un grande danno economico e minano la salute psicofisica delle persone. Certamente se si chiude tutto e si stá a casa il contagio si ferma…..quando si esce aumenta di nuovo questo fatto è abbastanza scontato. Ma fino a quando andremo avanti cosí ?… fino a quando la malattia sará scomparsa completamente? Quanti anni ancora ci vorranno? Nel frattempo quanti posti di lavoro avremo perso? Che aumento percentuale avremo di malattie psicologiche? Sono ragionamenti che il nostro Consiglio federale dovrebbe includere nella strategia sulla gestione della pandemia.

  4. Abbiamo sopportato le chiusure di Pasqua 2020….. stiamo a casa era il motto e ci sembrava giusto. Anche a Natale abbiamo accettato ….ci é sembrato peró meno giusto…. infatti a fine novembre ci avevano detto. chiudiamo per salvare il Natale. Sembra ormai chiaro che il Consiglio Federale non lascerá aprire i ristoranti nemmeno per Pasqua 2021 . Per me questa restrizione non é piú né accettabile né sopportabile e nemmeno giustificata. Si é ormai instaurata una prassi decisionale da parte del CC da regime totalitario che non ha piú a che fare con la democrazia. Nessuna possibilitá di discussione né di dibattito. E noi tutti bravi e ubbidienti ci facciamo umiliare nelle nostre piú importanti libertà personali senza quasi batter ciglio anzi pian piano ci sembra quasi che diventi normale. Ma non c’é assolutamente niente di normale. Pensiamo ai nostri giovani: hanno “perso” un anno intero della loro giovinezza , uno di quegli anni dove il confronto con gli altri é di grandissima importanza per la formazione del carattere. Pensiamo a bambini di quarta classe costretti a portare la mascherina tutto il giorno addirittura anche nella lezione di ginnastica. Pensiamo agli autisti di camion che ci rifiorniscono dei beni necessari costretti a mangiare sul camion e fare i loro bisogni non si sa dove. I partiti politici si sono svegliati dal letargo adesso…. dopo quasi un anno dall’inizio della crisi sanitaria cominciando a mettere in discussione questo sistema. Tardi, molto tardi ma forse come dice il.proverbio ” meglio tardi che mai” !

    • Hai notato che dopo ogni piccola „apertura“ (o quando le persone, anche giovani, non si attengono alle regole) aumentano gli ammalati di Covid? Rispettare rigorosamente i consigli degli esperti, aiuta a non infettare e non infettarsi. Parlare di regime totalitario e altro, è completamente fuori luogo!