Della Vedova: non mi ricandiderò a Poschiavo per il Gran Consiglio

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Continuiamo il ciclo di quattro interviste legate al cambiamento di sistema elettorale del Gran Consiglio con il granconsigliere del PDC e già Podestà di Poschiavo Alessandro Della Vedova.
Nel commentare le decisioni della competente commissione (il PDC è stato l’unico partito contrario alla riforma), Della Vedova ci ha anche reso partecipi di un’importante decisione politica personale.

Ci può spiegare quelli che sono secondo voi gli svantaggi del nuovo sistema elettorale?

Con l’attuale sistema maggioritario “puro”, il principio è molto semplice: chi vuole mettersi in gioco, anche come indipendente, previo annuncio della propria candidatura alla rispettiva Regione si presenta alle elezioni e se ha i voti sufficienti viene eletto in Gran Consiglio.
Con il nuovo sistema proporzionale, invece, il suddetto principio sarà mantenuto solo in parte. Inoltre, la procedura sarà molto più macchinosa: innanzitutto ci vorrà un partito, il quale dovrà necessariamente annunciare una lista con più candidati.
I movimenti locali non avranno inoltre più alcuna possibilità di successo, a meno che non si riconoscano sin da subito in una corrente politica presente a livello cantonale. Questo perché ci vorrà un quota minima di voti ottenuti pari al 3% dei voti espressi a livello cantonale, per poter partecipare alla distribuzione dei seggi a livello locale.
Il nuovo sistema elettorale, infine, è più oneroso anche per la Cancelleria di Stato a livello amministrativo, oltre che per i partiti.

Il sistema precedente andava cambiato per ragioni costituzionali, quale sarebbe stata la proposta migliore secondo il PDC?

Il modello sostenuto dal PDC prevedeva nella stragrande maggioranza dei circondari storici grigionesi un sistema maggioritario come oggi, in cui ci si poteva candidare anche senza un partito alle spalle e senza bisogno di liste. 
Lo svantaggio di quel modello consisteva invece nel dover frammentare i sei circondari grigionesi più grandi per ovviare alle critiche del Tribunale federale inerenti al pari valore del singolo voto. 

A questo punto la decisione è in mano al popolo con il referendum. Ritenete di avere delle chance di convincere gli elettori a bocciare il nuovo sistema?

Realisticamente no. Detto questo, la pluralità d’opinione è comunque un cardine essenziale della democrazia, a prescindere dalle probabilità di vittoria.

Venendo alla Valposchiavo, come potrebbero cambiare gli equilibri politici? Teme che il suo partito possa per la prima volta in molti decenni non portare alcun rappresentante in Gran Consiglio?

Premesso che ogni elezione fa gioco a sé, non vedo rischi peculiari né a favore né contro un partito in particolare. Grazie alla clausola maggioritaria proposta dal Gran Consiglio per tutelare i circoli uninominali, anche in futuro l’elezione del primo rappresentate locale dipenderà molto dal peso del candidato di punta in lista. In quest’ottica, per rispondere alla domanda, non ho dubbi che il PDC saprà proporre anche in futuro autorevoli candidati, in grado di raccogliere il mio testimone.

Dalla sua ultima risposta mi sembra di capire che non intende ripresentarsi per le prossime elezioni a Poschiavo per il suo partito, se non ho capito male. È corretto?

Per quanto riguarda le prossime elezioni, la sua deduzione è corretta: io non mi ripresento l’anno prossimo a Poschiavo.


A cura di Maurizio Zucchi

Maurizio Zucchi
Membro della redazione