Da pochi giorni c’è una novità sulla piazza principale di Poschiavo. Anche se, per il momento, se ne accorgerà soltanto un occhio bene allenato. Uno dei locali storici, il Bio-bistro hotel Semadeni, regno dei gelati e del caffè (o di una buona birra) all’aperto durante la bella stagione, ha infatti recentemente cambiato gestione. Da oggi, a gestire locale, le cui mura restano proprietà della famiglia Semadeni, c’è infatti Roberto Longa, insieme alla sua compagna Tatiana.
42 anni, originario di Livigno, Longa si è gettato nella nuova avventura con entusiasmo. Poiché il Semadeni è per così dire un “vicino di casa” del Bernina, abbiamo deciso di intervistare Longa su questa nuova avventura. Era il primo giorno della riapertura e, complici le temperature primaverili, un discreto flusso di persone entravano a prendere il gelato da asporto.

Roberto, come hai cominciato nella ristorazione?
Ho girato abbastanza. All’inizio avevo studiato altro (una scuola tecnico commerciale, ndr) ma poi la passione per la ristorazione ha avuto la meglio. Ho cominciato nell’attività di famiglia, l’hotel ristorante Alba, a Livigno: un’esperienza bella e formativa. Ho poi gestito delle attività sul lago di Como e anche la Chesa Alpina, a Maloja, per tornare infine a Livigno. Da ogni esperienza ho imparato qualcosa: l’attenzione ai clienti, la stagionalità del lavoro e anche il lavorare sotto pressione nei momenti di grande afflusso.
Esteriormente il locale è restato uguale: cosa cambierà?
“Fisicamente”, per così dire, il bistro rimane uguale, e anche la tipologia di locale. Continuerà a esserci il caffè e continueranno a esserci i buoni gelati, che sono una tradizione di questa attività. Dal punto di vista della ristorazione, invece, puntiamo a un cambiamento graduale. Inizialmente, nella prima stagione “estiva”, il menu seguirà in gran parte quello che già c’è, poi successivamente punto a dargli una impronta più personale, sempre all’insegna della cura e qualità delle materie prime e delle preparazioni.
Conoscevi già il Semadeni prima di prenderlo in gestione?
Il progetto, per così dire, parte da lontano, infatti la mia compagna Tatiana ha lavorato qui durante la scorsa stagione proprio per capire il tipo di locale, di clientela e di stagionalità che c’è qui.
Come ti sembrano le potenzialità di questa attività?
Direi molto buone: la posizione è ottima, la Piazza è un po’ il salotto del borgo e si tratta di un luogo che conoscevo già prima e di una attività nota. L’altro lato positivo è l’esistenza di una importante stagione estiva, quando si può utilizzare anche tutto l’esterno. Spero comunque che non solo i turisti ma anche i valposchiavini vengano a provare la nostra cucina e il nostro gelato!
E per quanto riguarda i collaboratori?
Alcuni li abbiamo ereditati dalla gestione precedente, altri invece sono cambiati. Diciamo che siamo metà e metà.
Sei preoccupato per le chiusure in atto per la pandemia?
Mah è una cosa con cui si deve fare i conti, in Svizzera come in Italia e ovunque. Sono però fiducioso che si possa iniziare a maggio, come sembra. Noi, in ogni caso, saremo pronti per quando verrà il momento.
Maurizio Zucchi