L’esca deve piacere al pesce e non al pescatore (con buona pace delle minoranze)?

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Sempre a riguardo del marchio “Graubünden”, dopo aver raccolto le considerazioni di Aixa Andreetta e di Maurizio Michael, abbiamo sentito Gieri Spescha, responsabile del marchio stesso.
Lasciamo che a parlare siano le risposte che Spescha ci ha dato, ma che non ci sembrano rispondere in modo pienamente convincente ai quesiti che abbiamo posto.

@graubuenden.ch

Il marchio è stata rinnovato da poco: siamo sorpresi di leggere che il termine «Graubünden» non prevede una traduzione in italiano e in romancio e che sullo stesso sito web il marchio è presentato soltanto in tedesco. Come si spiega?
Negli ultimi mesi, con il coinvolgimento di diversi partner e del nostro consiglio, abbiamo ulteriormente sviluppato la struttura e il design di base del marchio «Graubünden», per la prima volta dopo il lancio dello stesso marchio nell’anno 2003. Il logo «Graubünden» resta volutamente inalterato, perché grazie ad esso siamo stati in grado di costruire e di affermare con successo il marchio per ben 18 anni, soprattutto sul mercato svizzero(-tedesco). Tuttavia, affermare che il nostro marchio comunica soltanto in tedesco non è corretto: la parola «Graubünden» è infatti tradotta nella rispettiva lingua cantonale a seconda della situazione. Un esempio: quando si entra nei Grigioni da sud, gli automobilisti sono accolti dalla segnaletica turistica con le parole «Grigioni: Benvenuti, Willkommen, Bainvegni» oppure «Valposchiavo: Benvenuti, Willkommen, Bainvegni» –vale a dire in tutte e tre le lingue cantonali. Solo lo stesso marchio «Graubünden», come mittente del messaggio, rimane invariato, per inciso anche all’interno di testi in inglese. Questo è anche il caso di altri marchi di importanza cantonale: Repower, per esempio, comunica con un unico marchio indipendentemente dall’ubicazione. È una scelta che ha pienamente senso in termini di branding e anche di costi.

Non è una contraddizione usare una sola lingua nella promozione di un Cantone che fa o dovrebbe fare della convivenza tra comunità con diverse lingue e tradizioni una ricchezza?
Come già ho detto: il logo non coincide con la comunicazione. La ricchezza culturale del Cantone con il suo trilinguismo è una parte essenziale del “DNA” del Grigioni e quindi anche del marchio «Graubünden». Uno dei nostri compiti nella comunicazione del marchio è proprio quello di confrontarci con questa varietà, diversità e unicità. Oltre a svariati altri aspetti, il nostro “background culturale” è anche uno degli argomenti con cui vogliamo ispirare lavoratori qualificati e dotati di talento a trasferirsi nel nostro Cantone. Affinché questo tentativo abbia successo, tuttavia, è necessario rivolgersi ai gruppi di destinazione del messaggio nelle loro rispettive lingue e nel nostro caso, fino ad oggi, il gruppo di lingua tedesca è stato quello più consistente.

Molte delle regioni turistiche del Cantone sono di lingua romancia o italiana e la loro diversità le rende attrattive anche per i turisti che vengono “da nord”. Dovendo scegliere una lingua, perché proprio il tedesco?
In poche parole: l’esca deve avere un buon sapore per il pesce e non per il pescatore. La grande maggioranza degli ospiti e dei clienti svizzeri che trascorrono le loro vacanze nel Cantone dei Grigioni proviene dalla Svizzera tedesca. Perciò è anche giusto che ci si rivolga ad essi nella loro lingua. Sul posto, durante il loro soggiorno, potranno conoscere e sperimentare la molteplicità del Grigioni quale regione turistica, incluse le sue molteplici peculiarità linguistiche.

Perché non optare allora per qualcosa come un vero e proprio logo, che possa mettere d’accordo e sintetizzare senza parole l’identità del Cantone?
Ancora una volta: un marchio, forse eccetto quando agisce come sponsor, non comunica quasi mai soltanto attraverso un logo. È la comunicazione visiva e insieme verbale che trasmette l’identità di un marchio e lo rende attraente. Noi ci impegnamo nella comunicazione al meglio delle nostre competenze, ma siamo sempre aperti a suggerimenti e idee che possano rendere il marchio ancora più forte anche in questo settore.

La questione della promozione turistica a livello cantonale resta tuttavia una questione aperta, come testimoniato anche dall’ultima delle “80 misure a favore del plurilinguismo” lanciate dal Cantone, che si propone di utilizzare maggiormente l’italiano e il romancio. Su questa falsariga, il granconsigliere moesano e sindaco di Grono Samuele Censi ha recentemente portato l’attenzione sulla decisione di Grigioni Turismo di non implementare novità linguistiche anche nella nuova versione del portale. Il Consigliere di Stato Marcus Caduff, nel rispondere all’interrogazione di Censi, ha sottolineato l’importanza che “Grigioni Vacanze” parli anche in italiano (e francese). Viene da pensare che la sensazione di incompletezza avuta da “Il Bernina” e rilanciate nei commenti della segretaria Generale della Pgi Aixa Andreetta e dal segretario della Deputazione italofona Maurizio Michael fosse tutt’altro che infondata.


Maurizio Zucchi

Maurizio Zucchi
Collaboratore esterno