La danza è la madre di tutte le arti. La musica e la poesia esistono nel tempo; la pittura e l’architettura nello spazio. Ma la danza vive contemporaneamente nel tempo e nello spazio. Prima di affidare le sue emozioni alla pietra, al suono, l’uomo si serve del suo corpo per organizzare lo spazio e ritmare il tempo. (Curt Sachs)
Questo fine settimana si è svolta a Poschiavo la Festa danzante dal titolo il corpo che suona. Il programma si è svolto nelle giornate di venerdì 7 maggio e sabato 8 maggio 2021, con l’aggiunta di un laboratorio di tarantella la domenica mattina del 9 maggio 2021. L’evento è promosso a livello Nazionale da RESO (Rete Danza Svizzera), un Ente avente lo scopo di sostenere la visibilità della danza a livello professionale.
Poschiavo è l’unico paese del Cantone dei Grigioni ad ospitare e promuovere questo evento. La prima domanda che mi sono posta, di fronte a questa notizia è stata: com’è possibile che un evento nazionale di questo tenore, si svolga a Poschiavo e non, per esempio, nella capitale? La risposta alla mia domanda me l’ha data la promotrice Paola Gianoli. Essa mi ha spiegato che la ragione per cui ancor oggi deteniamo il primato a livello Cantonale, è data dal fatto che, purtroppo, la danza contemporanea è ancora poco conosciuta e per organizzare eventi di questa portata è necessario avere persone che promuovano l’arte della danza contemporanea. Nel nostro caso, abbiamo la fortuna che la nostra concittadina Paola Gianoli è danzatrice professionista di danza contemporanea e per tanti anni ha vissuto a Ginevra (Cantone ove questo genere di danza è molto diffuso), dove è stata membro del comitato della comunità d’interesse dei professionisti della danza, e pertanto, in stretto contatto con RESO – rete danza svizzera; da qui il suo interesse ad avvicinare la Valposchiavo all’arte della danza contemporanea.
Incontro la signora Gianoli durante le prove di venerdì per la performance in piazza e devo dire che è riuscita a coinvolgermi molto emotivamente. In lei risuona l’energia positiva che emana questo genere di danza e la frenesia di poter coinvolgere un numero sempre maggiore di persone.
A causa della pandemia, l’evento si è svolto a numero chiuso. Venerdì sera, in collaborazione con I Film di Devon House, vi è stata la proiezione del documentario Bödälä di Gitta Gsell e Performance Stepper di e con Steve Buchanan.
Sabato, in piazza a Poschiavo, vi è stato lo spettacolo di apertura dell’evento che ha visto come protagonisti i Viscui furmighin (diretti da Karin Zanolari e Patrizia Fini), una formazione di ballo tradizionale e folcloristico composto da persone giovanissime che hanno coinvolto il pubblico grazie alla loro naturalezza nei movimenti.
Subito dopo si sono esibite le allieve di danza della Scuola musicale poschiavina (dirette da Federica Esposito) con una coreografia molto curata anche a livello scenografico. A seguire c’è stata l’esibizione dal titolo Nascosti in bella vista; con una coreografia decisamente insolita e molto forte a livello emotivo (diretta da Jozsef Trefeli). E per finire si è esibita Anna Dego con una performance di tarantella alquanto espressiva e coinvolgente.
La scarica emotiva degli spettacoli è stata fortissima. Solamente col movimento del corpo, gli “attori” sono stati in grado di parlare. Ogni esibizione ha avuto un impatto empatico molto forte. Tutto ciò grazie al fatto che la danza è comunicazione, la danza è arte e cultura e noi abbiamo bisogno di tutto ciò. Nella vita di tutti i giorni, se ci fermiamo ad osservare le persone che ci circondano, possiamo percepire dai loro gesti, dai loro silenzi, ciò che vorrebbero comunicarci. La danza contemporanea è una nuova forma di comunicazione. Con la danza si riesce a comunicare anche con persone che non parlano la nostra stessa lingua. Uno dei temi trattati era “nascosti in bella vista” ed è proprio così. Basta una coreografia uguale, un costume uguale per nascondersi, anche se in bella mostra. Quando il gruppo è in grado di coinvolgerti emotivamente, non ci si sofferma a guardare una sola persona, ma quello che conta è l’esibizione in generale e non il singolo ballerino.
Terminato con i balli in piazza, la festa si è spostata presso la galleria Pgi (Pro Grigione Italiano) la quale ha organizzato un evento dal titolo Dance Trail, ove gli adulti, ma soprattutto i bambini, si sono divertiti a giocare con l’applicazione di danza Dance Trail che gioca sul tema della realtà aumentata. In Casa Torre è stato organizzato un corso di tarantella per adolescenti e adulti dal titolo I pericoli dell’anima. Viaggio intorno alla tarantella. Nell’aula riformata invece c’è stato il corso di Body percussion per bambini. Sempre in Casa Torre è stato organizzato un corso di flamenco per adolescenti e adulti e di Body percussion per adolescenti e adulti.
La sera sono state inscenate, riscuotendo molto successo, due coreografie di danza contemporanea, dal titolo Il pericolo dell’anima (danza e testo: Anna Dego Musica live: Marcello Vitale) e Jinx 103 (Coreografia e danza: Joszef Trefeli e Gabor Varga). La coreografia di Anna Dego è stata molto suggestiva; Jinx 103 ha trasmesso al pubblico energia pura. Entrambe le esibizioni si sono ispirate alla danza tradizionale in maniera contemporanea. A chiudere questo week-end di festa danzante è stata Anna Dego con un intensivo di tarantella.
Ancora una volta la nostra valle ha dimostrato di essere unita. Moltissime persone hanno assistito agli spettacoli. Diversi volontari hanno collaborato per la riuscita di questa ottava edizione valposchiavina. In particolar modo ci sono state le collaborazioni con la Pro Grigioni Italiano e i Film di Devon House e l’evento è stato sostenuto da Promozione della Cultura Comune di Poschiavo, Promozione della cultura Cantone dei Grigioni, Ufficio dell’igiene pubblica dei Grigioni, Banca Cantonale Grigione, Repower, Stiftung Casty-Buchmann Chur/Masans, Fondazione Niarchos, Valposchiavo Turismo, Casa Zurcà.
Melissa Dorsa