#bibliocoltura: Sex work is work di Giulia Zollino

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Descrizione: Sex work is work parla del lavoro sessuale come tale, offrendo una narrazione al di là dei titoli sensazionalistici, dei pregiudizi e della stigmatizzazione sociale, attitudini discriminatorie che precludono sia il riconoscimento del ruolo di prostituta come mestiere ma soprattutto dei diritti umani e lavorativi che questo impiego necessita e richiede a gran voce.

Ambiente: È un libro da leggere fra spazi di rottura squarciando stereotipi, varchi da cui lasciare affiorare la complessità di un mondo, quello dei e delle sex worker, troppo spesso lasciato in balia di un immaginario comune costruito su rappresentazioni semplicistiche e il bisogno di sentirsi migliori. Pagine in cui scoprire e scoprirsi, non necessariamente per monetizzare.

Germoglio: ““Sai che esci di casa, ma non sai se ci torni.” Questa frase la sentii per la prima volta da V. e pochi anni dopo in un documentario sulle condizioni delle lavoratrici trans del Bois de Boulogne in Francia. Che una persona possa anche solo pensare una frase del genere mi terrorizza, mi raggela, mi offende come essere umano. Eppure fare sex work, oggi, vuol dire anche questo. Significa scontrarsi con violenze, pregiudizi e stigma, subire gli effetti di politiche ipocrite e proibizioniste. Purtroppo significa anche temere per la propria vita. Questo libro non ha la pretesa di essere esaustivo, ma vuole essere un piccolo contributo in direzione della normalizzazione del lavoro sessuale, e soprattutto della lotta contro lo stigma che colpisce le persone coinvolte nei mercati sessuali”.

Scheda tecnica: Sex work is work di Giulia Zollino, Eris Edizioni, studi culturali e sociali, ISBN 978-8898644872.