La presentazione di LIVELINESS da parte di Paolo Raselli presso l’assemblea dell’AC-V è quasi una prima assoluta. Con questo progetto, Repower si prefigge un obiettivo ambizioso: quello di far arrivare il car sharing elettrico in Vaslposchiavo. Chiarissimo l’esordio di Raselli durante la serata: “Il nostro progetto ha suscitato le reazioni più di verse, da chi ha detto che è una buona idea e lo utilizzerà a chi ha sentenziato che l’è na scemada”.
A grandi linee, verranno messe a disposizione del pubblico due auto elettriche: ognuno le potrà utilizzare e dovrà pagare una tariffa per l’uso. Dal punto di vista ambientale gli studi sostengono che con una sola auto in car sharing nel medio periodo si ha la rinuncia a 11 auto di proprietà. “Tuttavia – spiega Raselli – non è che noi vogliamo metterci in concorrenza o contro ai garagisti, è invece un semplice completamento dell’offerta”.
L’idea è nata all’interno di un progetto Interreg: si tratta di una visione per andare verso un maggior uso della mobilità elettrica. È prevista la creazione di un anello di 300 km con un percorso in sharing con auto che comprenderà Valtellina, Valchiavenna, Valposchiavo, Bregaglia e Alta Engadina.
Per il momento, si tratterà di un progetto pilota della durata di due anni, al via a partire dal 5 luglio, giorno dal quale le auto saranno prenotabili e utilizzabili. I due mezzi saranno per il momento auto posteggiati nel parcheggio Repower. La loro collocazione naturale, a ben vedere, sarebbe stata presso il piazzale della ferrovia, ma al momento non è stato possibile. Per il momento si tratterà di due Wolkswagen ID3 ma da dicembre l’auto prescelta sarà la Škoda Enyaq iv (4×4): sembra che la trazione integrale sia un indispensabile incentivo all’uso sul nostro territorio.
Almeno in questa fase iniziale, tutti i percorsi saranno circolari, ovvero le auto saranno da riportare nello stesso punto in cui vengono ritirate. “Speriamo in futuro – dice Raselli – che si potranno rendere anche altrove, ma per questo obiettivo servono altri numeri”.
Una volta pagato un piccolo abbonamento, il costo sarà quello della tariffa in base al tempo e ai chilometri percorsi. Si può andare dove si vuole, compreso l’estero!
Repower vuole fare impegnarsi attivamente per una transizione ai veicoli elettrici: tra i primi utenti vi saranno proprio i dipendenti dell’azienda. Tra gli altri possibili target figurano invece i turisti, l’imprenditoria locale, le amministrazioni comunali e le persone private.
Si tratta di una fase di test e dopo due anni si verificherà il funzionamento: per farlo decollare occorre comunicare, molto e a vari livelli: amministrazioni, Valposchiavo turismo, Ferrovia e media.
“Prima di partire – rassicura Raselli – abbiamo commissionato un piccolo studio a Carlo Vassella, perché sebbene non esperto di car sharing conosce la valle. Anche a suo parere ci numeri per rendere redditizia la proposta. La comunicazione e collaborazione con partner è fondamentale”.
Questa iniziativa si inserisce perfettamente nel concept E-Valposchiavo. Repower ha attuaro diverse iniziative qui, nonostante si tratti di una zona di periferia, perché considera la Valposchiavo un vero e proprio laboratorio idee. Tra le altre idee messe in campo vi sono E-Auto (le postazioni per la ricarica elettrica dei veicoli), E-Lounge (il premiato progetto che unisce la ricarica per le bici a quella dei dispositivi elettronici), E-BUS (lo scuolabus elettrico) e E-PORTO che vede alle Prese la postazione per la ricarica delle batterie delle barche.
Le auto del servizio non avranno il logo Repower, Valposchiavo turismo ha chiesto invece di mettere il logo Valposchiavo, ed è una proposta che si sta valutando.
Secondo il neopresidente degli artigiani e commercianti Carlo Vassella, intervenuto appena dopo la conclusione della relazione di Raselli, i commercianti non saranno il grosso, ma si tratta di un’opportunità da sfruttare. “Se il parco macchine è esaurito – dice- si può noleggiarne una ma, come concetto, è interessante anche per l’identità di ditta. Chi mostra di farne uso si mostra come ambasciatore di un principio interessante”.
Tra gli interventi successivi vi è stato chi si è augurato che gli enti pubblici dessero, in futuro, un contributo alla causa utilizzando auto elettriche e chi, invece, ha proposto l’uso di un logo mobile per gli abbonati, in modo che gli stessi le possano utilizzare come se fossero delle vere e proprie auto di rappresentanza. Anche su quest’ultimo punto, Raselli si è detto al momento possibilista, data ovviamente una verifica degli eventuali costi.
Maurizio Zucchi