Il Governo ha recentemente deciso di sostenere il progetto “Alpinavera” con un finanziamento di 840.000 CHF per i prossimi quattro anni. “Alpinavera” è una delle quattro organizzazioni che possono accedere ai finanziamenti federali insieme a “Das Beste der Region” (Altopiano) Culinarium” (Svizzera nord-orientale) e “Pays romand – Pays gourmand” della Svizzera di lingua francese. “Alpinavera” a sua volta ha come territorio di riferimento i cantoni Grigioni, Glarona, Uri e Ticino.
Andando però a spulciare con attenzione le 93 aziende che ne fanno parte nel Cantone, si scopre che molte sono concentrate nella parte settentrionale. Poche aderiscono a “Alpinavera” in Engadina e Val Müstair e ancor meno nel Grigionitaliano, dove incontriamo solo 7 aziende: una in Bregaglia, tre nel moesano e tre in Valposchiavo. In particolare, in Valposchiavo ne fanno parte solamente tre: Al Canton, produttore di tisane, il Caseificio Valposchiavo e Piccoli Frutti di Campascio.
Nella realtà locale, il marchio “100% Valposchiavo” ha una forza molto maggiore (tutte e tre le aziende ne fanno parte) e forse per questo la proposta di “Alpinavera” non sembra così allettante.
Gianluca Giuliani, della Latteria Valposchiavo, da noi contattato, ci ha spiegato che “Alpinavera”, pur avendo un market online, si occupa soprattutto di certificazioni e di promozione. Proprio a livello di certificazioni, sottolinea Nicolò Paganini di “Piccoli frutti”, ci potrebbe essere una collaborazione ancora maggiore tra 100% Valposchiavo e “Alpinavera”.
Il motivo che ha spinto i tre produttori a entrare in “Alpinavera” è la visibilità, la capacità di creare contatti e anche dei contatti personali stabiliti in particolari occasioni, inoltre la partecipazione non è particolarmente onerosa.
Quanto agli eventi promozionali, spiega ancora Giuliani, “Alpinavera” organizza delle occasioni di mettersi in mostra, ma la partecipazione resta a carico degli associati e in più si deve avere una struttura organizzata in modo da poter inviare il personale e i prodotti necessari.
Siamo anche andati a controllare il sito Internet per farci un’idea del tipo di prodotti e servizi. Nonostante vi siano in “Alpinavera” numerosi produttori ticinesi (oltre ai 7 già citati nel Grigionitaliano) il sito appare, come spesso in questi casi, fortemente sbilanciato sul tedesco. Nella parte relativa agli eventi della pagina in italiano ci si ferma al 2019 (in quella in tedesco sono aggiornati al 2021); il negozio online e la sezione con gli account personali, inoltre, sono soltanto in tedesco… Non certo un ottimo biglietto da visita per attrarre produttori delle zone italofone.
Maurizio Zucchi