Libertà di intraprendere

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Con il nuovo anno riproponiamo, su iniziativa del presidente de “Il Bernina” Bruno Raselli, una serie di editoriali scritti da persone vicine al nostro giornale. Il tema trattato riguarda la Libertà, declinato in diversi ambiti della nostra vita.
Questo fondamentale stato di autonomia esistenziale, in questi ultimi due anni, è stato messo alla prova. In che modo? Come è cambiata la nostra vita a livello personale e famigliare, ma anche sociale? 

Libertà di intraprendere

La libertà di impresa o libertà economica ed imprenditoriale è sancita all’Art. 27 della nostra Costituzione.

Il proliferare di leggi e regolamenti la mette a dura prova. Lo sa bene chi vuole intraprendere un’attività imprenditoriale. La diminuita tolleranza del singolo individuo, aggiunta a un ginepraio di leggi e regolamentazioni porta sempre più spesso a lunghe lotte per cercare di bloccare o impedire l’insediamento di attività lavorative. Lo spazio limitato naturalmente non aiuta.  

Nella nostra bella Valle si sta sviluppando bene il settore turistico e questo è un dato molto positivo. Le sue necessità cozzano però spesso con le attività di altri settori.  La convivenza tra queste realtà non è facile da gestire.

Il libero accesso all’attività economica privata viene pure limitato dalle leggi sulla protezione del paesaggio e dell’ambiente.  Lo abbiamo appena sperimentato con la chiusura dell’impianto inerti e calcestruzzo a Li Geri.

Pare pure di percepire uno scontro tra la protezione del paesaggio e la protezione dell’ambiente e dell’aria. Le due cose, che sembrerebbero a prima vista complementari, sono in realtà contrapposte e spesso la protezione del paesaggio causa un peggioramento della protezione della qualità dell’aria, poiché le attività locali devono lasciare il posto a lunghi trasporti da fuori. È qui che secondo me manca lo Stato, il quale dovrebbe definire dove sta la priorità fra protezione del paesaggio e protezione dell’aria. Fino a che punto è giusto proteggere il paesaggio se poi questo comporta un aumento di emissioni e di CO2?  Se vogliamo mettere in pratica gli accordi internazionali per diminuire il CO2 la riposta è chiara. In pratica però non sempre la protezione dell’aria viene al primo posto.

La prossima dura prova per la libertà imprenditoriale sarà quella della pianificazione locale sorretta da leggi molto severe (votate dal popolo nel 2013) che limitano il raggio di manovra degli enti locali in maniera estrema. E qui ci ritroveremo a dover votare concetti pianificatori come la densificazione e lo sviluppo demografico che porteranno alla cancellazione di ettari di zone edificabili e di zone artigianali-industriali che andranno a strapazzare il già citato articolo 27, ma pure l’articolo 26 che recita “la proprietà privata è garantita, e in caso d’espropriazione è garantita piena indennità”.

Mi auguro un 2022 con più tolleranza tra i vari gruppi di interesse nella nostra Valle. Mi auguro che si protegga il paesaggio sì, ma non ad ogni costo, causando aumento di emissioni nocive. Spero che ci ritorni da Coira una pianificazione locale che pensi, oltre a proteggere il territorio, pure allo sviluppo di attività economiche. Mi auguro che lo spirito imprenditoriale tipico della nostra Valle possa godere la libertà di svilupparsi, garantendo un futuro di qualità (anche lavorativo) per i nostri giovani che desiderano rimanere o tornare.


Reto Capelli

1 COMMENTO

  1. Caro Reto
    Grazie per questo tuo lucido scritto, concreto, pacato, che invita alla dialettica, al dibattito. Proprio in visione della prossima pianificazione, vorrei sottolineare che libertà è anche rinuncia e disponibilità ad anteporre il collettivo al personale.