“La figlia unica”, Abraham Yehoshua

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Rachele è una ragazzina dodicenne, italiana, per parte paterna è ebrea mentre i nonni materni sono cattolici, anche se la nonna è atea convinta, al contrario del marito, credente. In mezzo a quel groviglio di fedi diverse e convinzioni opposte, Rachele cerca di navigare seguendo il radar istintivo della sua età di grazia, fra infanzia e adolescenza. La ragazzina osserva, pensa, annota: ha guizzi di giudizi secchi e azzeccati, e dubbi, e curiosità accese. Nelle sue oscillazioni di spostamenti fra genitori e nonni vari, fra la vita in una città del Nord Italia, una puntata in Liguria e una vacanza sciistica nelle alpi, Rachele vive una iniziazione inquieta alla vita degli adulti.

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